Ogni volta che acquistavo un nuovo paio di pantaloni dovevo necessariamente portarli dalla sarta per stringerli e l’orlo. Normalmente questa operazione non mi pesava perché è una bella donna e in casa usava sempre dei vestiti con bottoni su tutto il davanti. Non chiudeva mai tutti I bottoni e riuscivo sempre a sbirciare il seno e lo stacco tar calze e pelle perché indossava sempre il reggicalze. Quel giorno ero meno felice in quanto mi aveva spostano l’appuntamento alle 14. 00 e io dovevo uscire con gli amici. A 18 anni si sente un fastidio a rinunciare ai propri pomeriggi. Ma dovevo andarci e con l’animo del condannato a morte andai da lei. Appena entrato mi dice subito “vai in camera e indossa I pantaloni così ci sbrighiamo in fretta”. Indosso i pantaloni e torno da lei. La sbirciatina inizia e mi stimolo subito. Il suo seno è piacevole. Sentire pi le sue mani sulle mie gambe è eccitante e il mio sesso reagisce. Ho anche l’impressione che se ne sia accorta. Mi guarda e dice “guarda un filo da staccare, eppure sono nuovi”. Cosi mi taglia il filo sulla cerniera dei pantaloni usando i denti. Sentire la sua guancia sul mio sesso mi riscalda subito e raggiungo una erezione velocemente. Finge di far fatica a tagliarlo e sento premere la sua guancia contro il sesso. Poi gli cade la scatola degli spilli e mi chiede di aiutarla a raccoglierli. Non capisco subito e alla seconda richiesta mi inginocchio per raccoglierli. Lei invece si siede sul divano e mi osserva. Sbircio le sue gambe e lei le allarga e vedo il suo pelo. Non porta le mutandine. La saliva si blocca e mi avvicino a guardare meglio. Non le porta. Sono bloccato. In ginocchio a fissare la sua fessura scura . non so quanto rimango ma certamente qualche minuto. Poi sento il suo piede che mi accarezza il viso e dice “dai lascia perdere se no non finiamo più” e si alza. Mi alzo anche io e lei riprende a misurarmi i pantaloni. Ma poi mi passa una mano sul sesso e dice “così non si può. Se non ti rilassi non riesco” e tenendo sempre la mano sul mio sesso “vai a rimetterti gli altri pantaloni che io preparo un caffè. Quando ti sarai rilassato riproviamo”” Vado in camera e mi tolgo i pantaloni. Sono ancora in slip e la sento entrare, mi si avvicina, la sua mano mi accarezza gli slip e poi si infila dentro; mi estrae il sesso e sorridendo mi dice che ha pensato che è impossibile che io mi possa rilassare con un caffè. Si slaccia il vestito e rimane nuda con solo il reggicalze e le calze. è splendida. Si siede sul letto, apre le gambe e mi dice di sedermi per terra. Lo faccio. Mi prende la testa e se la porta verso la sua fessura dicendomi : “Senti il mio sapore”. Inizio a baciare quella calda e umida fessura. Poi la mia lingua comincia a infilarsi in lei. Le sue gambe mi stringono il viso e le sue parole mi dicono cosa fare. La mia lingua corre veloce, poi lentamente, profondamente, di nuovo veloce e poi mi sento spingere sul pavimento. Mi sale a cavalcioni e prendendo tra le mani il mio sesso lo infila nella sua vagina calda e umida. Inizia a muoversi lentamente, poi affonda sino a sentirlo tutto in se poi un po’ più veloce, lentamente, veloce veloce frenetico movimento di piacere e poi, quando stavo per emettere i miei umori di piacere lei mi mette di nuovo la sua fessura sul viso e con frenesia si muove sul mio viso, lecco bacio mi preme sul viso e poi affondala sua bocca sul mio sesso con vorace voglia di succhiarlo e leccarlo e io lecco, lei succhia sino a scaricare gli umori del nostro piacere sui visi. I baci continuano con lentezza. Poi l’abbandono, la sua voce ancora ansimante “Non credere di cavartela con questa. Tra cinque minuti si ricomincia”. E si abbandona su di me.
Share this post