Avevo la gonna all’altezza delle ginocchia,ero imbarazzata e le guanche le sentivo calde e sicuramente apparivano lievemente rossastre.
Stavo ferma immobile inchiodata al seggiolino,i piedi erano incrociati e le ginocchia ben chiuse,mi sentivo disorientata come se tutti sapessero cosa provavo o cosa sarei andata a fare.
Mi raggiungevano delle fugaci occhiate da parte degli altri passeggieri,le smorfie di sorriso che una signora anziana mi rivolgeva mi innervosivano manco sapesse cosa avevo in testa,2 ragazzi di colore mi sfioravano con la vista il decolte e le curve,non ero con le tette al vento ma bensi la camicetta aperta al collo e il leggero cardigan di cotone non lasciavano intravedere nulla se non..con la immaginazione,solo io potevo avvertire un inaspettato (viste le circostanze) indurimento dei capezzoli che pungevano il reggiseno di pizzo nero,per un attimo sognavo che qualcuno me li stringesse forte,volevo provare queste sensazioni e decisi di incrociare allora con un gesto quasi involontario le braccia per stringere e toccare con i pollici e i medi (nascosti dalle braccia) entrambi i capezzoli,li strinsi sempre di piu fino quasi a farmi male e cominciai a giocherellarci e voltai lo sguardo fuori dal finestrino.
Senti una scossa nello stomaco quando arrivo lo squillo del telefonino,”Oh mio Dio” sussurai e con un ampio respiro aspettai qualche squillo,potevo spegnere e quasi lo feci,potevo rispondere e dire che avevo avuto un contrattempo ma non lo feci e decisi razionalmente di vedere chi fosse.
Era Chiara,la mia Chiaretta,amica d’infanzia complice della mia
avventura.
“Ciao come va? non ti preoccupare tesoro si serena e qualunque cosa chiamami”.
Pochi minuti persi a guardare il finestrino e dinuovo la melodia del cellulare a torturarmi lo stomaco improvvise,l’ansia prima di rispondere:
Respiro profondo e avvio la comunicazione,era lui:
“Ciao Gioia dove sei?”
“Ciao sto arrivando,tra 5 minuti sono li cosi finiamo il lavoro”.(Quale lavoro?volevo fare la vaga e depistare degli sconosciuti e poi ci volevano ancora 25 minuti non 5 ma volevo fingermi sicura di me stessa)gaf incredibile,pensavo mentre guardavo a caso gli altri passeggieri,ero sudata e tremendamente in imbarazzo ma nessuno ris nel guardare la mia espressione probabilmente goffa,perchè avrebbe dovuto..?Ero strana,impaurita e sempre piu eccitata,non ascoltai con attenzione quello che mi stava dicendo ma avverti le ultime parole:
“..senti se non mi vedi aspettami che arrivo,c’è un poi di traffico”con una voce sicura calma e decisa.
Io:”Si,si sicuro ok sarò li ad adpettare che arrivi” (nemmeno fossi sua schiava) con una leggera voce tremolante,avrei voluto rispondere male o mandarlo a quel paese ma continuai a sentire un piacere inspiegabile e delle vibrazioni profonde nel ascoltare la sua voce,mi godevo ogni nota della sua voce e chiusi il telefono in ritardo quasi a voler continuare..rimasi persa nel vuoto a fissare il cell per non so quanto tempo e avverti segniali e vampate dal mio corpo,sotto,il ventre reagiva ad impulsi,e me ne accorsi bene.Le mie labbra iniziavano a dilatarsi e piu cercavo di concentrarmi su altro e piu le diaboliche labbra si distanziavano inghiottendo leggermente il tessuto centrale della mutandina gia lievemente macchiata,volevo toccare con la mano tutta la fica e schiacciare forte ma non potevo,non ero sola,incrociai d’istinto le gambe ma acavallai la sinistra cosi da avere la mia cosina piu nascosta verso il finestrino,senti subito un impulso propio li sotto,il buchetto del culo lo stringevo e lo dilatavo con i muscoli,il ventre reagiva alle vibrazioni e agli scossoni del pulman,spinsi allora la mano destra in mezzo alle cosce appiccicate e piano piano con forza mi feci strada e trovai il coraggio una volta dentro di alzare il pollice nascosto e stuzzicare il clitoride alla rinfusa a contatto con il tessuto bagnato che era un tuttuno con la fica.Rilassavo e indurivo ritmicamente in modo impercettibile i muscoli delle cosce lasciando piu spazio di movimento al dito.
Una decina di secondi e mi spinsi oltre,abbassai a fatica la parte superiore della mutandina all’altezza della farfallina di cotone che la ornamentava e abbassai fino al clito che ora era a contatto con la pelle,ero scivolosa e potei andare in basso strofinandomi ed ebbi una escalation che mi fece piu paura che piacere e mi morsi il labbro recitando smorfie di rilassamento e di indifferenza ma ora ebbi una rabbiosa reazione di ripudio per cio che stavo facendo e guardandomi in giro nervosamente mi accorsi che non ero assolutamente una attrice porno in un cast di sconosciuti..finalmente arrivò la fermata,la terzultima prima del mio arrivo e potei rallentare il battito del cuore,le cosce,le mani e la fica ma non la voglia.
Mi alzai e mi feci spazio fino a raggiungere il palo del pulman,ora potevo attendere impaziente la fermata.
Una volta scesa dopo quei interminabili minuti mi assali dinuovo una strana paura e voglia di scappare,non avrei dovuto tradire Massimo pochi mesi prima del matrimonio e forse non me lo sarei mai piu perdonata o forse avrebbe rovinato il matrimonio stesso e la mia felicità pur tenendolo nascosto per sempre e provai un po di rimorso quando improvvisamente una mano mi chiuse decisamente ma delicamente gli occhi.
“Indovina chi sono?”,rimasi con il petto infuori e i polmoni pieni d’aria e risposi come una cretina in modo stupido e banale:
“Giorgio”,mi voltai e venni raggiunta nel viso dalle sue labbra schiuse,calde e carnose e dal suo profumo intenso che proveniva dal petto villoso che gli sfiorava l’ampia camicia aperta.
Non mi baciò le labbra e non potei cosi allontanarlo,daltr’onde avrebbe potuto visto che non ero li per giocare alle bambole ma bensi per fare all’amore (beh lo capii dopo un po,non era stata una strana galanteria,era stato amichevole perche un amante sa quando essere audace e quando limitare i danni,qualche improbabile conoscente avrebbe potuto pensare male se ci avesse visto ma eravamo distanti 120 km dal mio paese..)
Senza dire altro mi fece un gesto e io lo segui,aveva il passo veloce e io da dietro quasi lo rincorrevo a fatica,lo scoppiettio dei tacchetti delle mie scarpe a laccetti e a tacco 4 era rapido e ritmico:
“Su Signorina che non ho messo il disco orario”,quasi con un tono maleducato;mi fermai di rigetto a riposarmi,impalata in piedi accolsi i miei fianchi con le braccia come manici di una anfora ed ero pronta ormai a dirgli di tutto quando si giro con un maledetto sorriso che ho impresso ancora oggi nella mia mente e con un gesto fulmineo mi raggiunse e mi prese in braccio come fa uno sposo prima di varcare la soglia di casa,mi ancorai con un braccio al suo collo,ancora pudica e timida,ero in preda ad una guerra di sensi e intenzioni che mi stavano gia sfinendo.
“Haaaa” quando mi sollevò,reagi con la mia voce squillante come se mi stesse gia scopando e gli rivolsi solo qualche occhiata ad incrociare i suoi occhi per poi rivoltarmi avanti ad ammirare la sua forte presa sotto le mie ginocchia,le cosce per metà scoperte dalla pressione che stava esercitando sul retro della gonnanna che si era ritirata e d’istinto con la mano la fermai quasi a non volere che scivolasse tutta indietro (ma non avrebbe piu potuto).
L’alito caldo di Giorgio sul collo mi appagava stranamente gia i sensi,non avevo mai provato una cosa tanto strana fino ad allora,certo l’innamoramento di Massimo mi rendeva tremendamente felice ma queste emozioni erano diverse,avevo 19 anni e il mio corpo reagiva in modo piu audace rispetto alla mia mente.
Non si puo fregare l’amore come non si puo mentire all’attrazione.
Una volta arrivati alla macchina mi disse di salire di dietro e cosi feci senza protestare anche se per un attimo mi inerrvosi,mi sentii come se dovessi nascondere qualcosa,ma cosi era.Ormai ero arrivata fino a quel punto,potevo tornare indietro ma decisi di aspettare e feci bene, dovevo portare a termine questa avventura e fermai la mia impulsività ragionando per un attimo,non gli chiesi nulla e capii che forse era per non dare troppo nell’occhio.
Non dicemmo nulla per un po e ci scambiammo dallo specchietto in alto qualche sorriso.
La mia pelle era tremendamente rosea e il velo di colore rossastro dell’abbronzatura sul viso,unica parte del corpo alla sua vista era della stessa tonalità di tutto il mio corpo in contrasto con la sua carnagione scura(non si vede quasi il segno delle mie mutandine e del reggiseno quando sono nuda tanto che sono chiara),imboccammo una serie di stradine a me sconosciute e un po isolate e dopo diversi minuti una tortuosa stradina di campagnia che,seppur stretta e tortuosa,non era affato poco trafficata:
“Sei sicura di voler andare fino in fondo?”,era serio e forse avevo tradito qualche incertezza che lui aveva mal interpretato,mi incazzai e diventai rossa in volto piu per la rabbia che per l’eccitazione e feci una cosa che mai nella mia vita avrei pensato di fare,improvvisai e intruffolai le mani sotto la gonna sollevandola al bacino,sentivo gia un odore di sesso che mi ubriacava la mente e goffamente cercai di levarmi le mutandine strette in vita,un istante di vergogna e poi giu con la danza del sedere e dei fianchi ad accompagnare ondeggiando l’allontanamento del leggero tessuto,giu fino alle ginocchia e via dalle caviglie,vedeva solo il mio viso e non si giro ad ammirarmi per intero.tolsi le mutandine un po a fatica anche se fingevo disinvoltura,e una volta alle caviglie le liberai sollevando prima una gamba e poi l’altra.Le posai sul sedile a sinistra libero e per la prima volta lo vidi un po meno disinvolto,le labbra carnose coronate dal pizzetto erano umide e la sua espressione sembrava rabbiosa ed eccitata,vedevo il suo petto gonfiarsi e rilassarsi ad ogni respiro che ora era piu affannoso,si sentivano solo i nostri respiri,rallento l’auto,abbassò lo specchietto ed intuti che voleva guardare sotto,un secondo fermi e poi decisi di aprirmi di piu le cosce e feci quello che sto facendo ora che scrivo.
Giorgio si sbottonò senza preamboli il bottone e la cerniera dei jeans sfilandoli pochi centimetri e libero un membro da 17 cm tozzo,duro,storto e leggermente scappellato e umido,iniziò subito ad impugnarlo,un taglietto sopra la cappella la divideva a metà e fu con un gesto lento che Giorgio divarico la pelle attaccata alla cappela liberandola del tutto e apparendo ai miei occhi per la prima volta cosi grande e gonfia,pulsante era il mio ventre invece mentre mi ditalinavo senza infilare il mio indice dentro ma semplicemente roteandolo un poco,erano gia i primi brividi che mi accarezzavano la pelle,tutta la pelle mentre intanto vedevo la mia prima sega sotto i miei occhi.
Mi sembrava gia una perversione,giravo il dito e schiacciavo sul clitoride gongio,non avevo il tempo di toccare le labbra e di dinfilarle non volevo allontanarmi dalle sensazioni che provavo sempre piu intense e non volevo perderle,raggiunsi subito l’orgasmo,il battito del cuore lo sentivo fino alle tempie,la gola era secca e la mano di Giorgio che non impugnava il volante raggiunse da fuori il cardigan il mio seno e strinse la mano ancora sporca del suo liquido trasparente,mentre dimenavo il ventre su e giu scivolai un po piu in basso e da scomoda che ero avvertivo sempre piu un po di dolenzimento dietro la schiena e sulle cosce mentre spingevo le ginocchia sui sedili ma venivo raggiunta da delle nuove esplosioni improvvise mentre ormai la mano che mi faceva sempre piu male dall’indolenzimento vibrava il dito sul clitoride in modo ossessivo; esplosi il vero orgasmo con sussulti e lamenti quasi come fossero pianti di una cagnolina impaurita e reclinai la testa indietro.
Ero arrivata ormai e il respiro si faceva sempre piu lento e feci per alzarmni e ricompormi felice di aver consumato un rapporto a distanza estasiante e non mi senti affatto in colpa,non avevo tradito Massimo ma mi ero tolta una bella soddisfazione e non vidi l’ora di tornare a fare l’amore con lui.
Non lo guardai e scostai la sua mano ancora adagiada aperta sul seno:
“Ferma ti prego” con voce decisa e venne dietro in un balzo felino
Mi ritrovai con le sue gambe tra i sedili e la sua pancia all’altezza del mio seno,il suo cazzo non ancora esploso (non era venuto ma avrebbe voluto la sua parte di godimento) a pochi centimetri dalla mia bocca:
“Ora sai cosa devi fare vero?” con lo stesso tono deciso di sempre e mi accarezzo il viso,era l’unico momento in cui mi sentii sporca e non piu estasiata dalle sue perole ma solo vogliosa di essere ancora porca.
A 15 anni incominciai seriamente a toccarmi,di giorno ero impaurita e timida ma cercavo di mascherare questa sensazione e di notte davo sfogo libero ai miei pensieri,ero nel lettino a castello sotto a mia sorella,quando la sentivo respirare di sonno,iniziavo lentamente a sfilarmi il pigiama del tutto e mi portavo un ginocchio fino alla bocca mimando il calore di un maschio,baciandolo,accarezzavo il polpaccio con la mano destra sognado fosse la schiena di un uomo e con l’altra toccavo prima i seni,a volte succhiavo il dito per poi scivolarlo umido fin sotto il clitoride a torturare con forza la vagina per decine di minuti fino a raggiungere dei piccoli orgasmi tremendamente piacevoli ma mai nessuno come quello avrei avuto 4 anni dopo in auto con un semisconosciuto di 41 anni..
La mia bocca si stava lentamente aprendo mentro pensavo a i miei genitori che mi vedevano come la mogliettina perfetta da esibire agli amici..,il cazzo
di Giorgio era ormai in viaggio dentro la mia cavità orale,lo sentivo andare avanti e indietro mentre un senso di nausea e soffocamento mi assaliva,a tratti porca,a tratti tremendamente in colpa e sporca,cercai di allontanarlo con forza e rabbia non appena raggiunse la gola e con gli occhi spalancati e le narici pure mi immaginavo non piu deliziosamente e finemente truccata ma imbruttita da una smorfia goffa sudata con i capelli arruffati.
Mi scivolarono tanti pensieri nella mia mente veloci come un treno,quanto il suo cazzo tozzo ora nella gola,flash di Massimo che mi dava appuntamento per la sera stessa,poco prima di intraprendere il lungo viaggio per l’estasi,Mamma che mi baciava la fronte prima della mia uscita e Giorgio che mi tempestava di emozioni con la sua voce calda e sensuale ma ora la realtà era che mi ero spinta forse troppo in la,in fondo credevo di voler recitare con Giorgio una scopata romantica per poi allontanarmi al momento opportuno e non rivederlo piu ma non sapevo all’inizio fin dove sarei veramente arrivata,un po come una gattina che per raggiungere la cima all’albero si arrampica lentamente e indecisa incurante dei pericoli fino ad arrivare alla meta.
I flash durarono attimi,ero in preda ormai alle sue volonta e con le mie mani ancorate alle sue possenti gambe ma ora che la mia bocaa aveva preso il ritmo esercitavo una spinta ben poco convinta e da una parte volevo che finisse rapidamente ma avevo paura che la gola si riempisse di sperma e avessi dovuto ingoiarlo a forza,questo mi fece inorridire,(avevo toccato la cappela di Massimo solo con le labbra chiuse,baciandogliela pudicamente per pochi secondi una sera dopo la festa di compleanno di sua sorella,eravamo un po brilli)e a tratti quando il suo cazzo andava troppo in giu allontanavo la testa,o meglio,cercavo di farlo perche me la teneva lui saldamente da dietro la nuca.
Non veniva ma vedevo che ogni tanto con la mano libera si stringeva sotto il cazzo da qualche parte,stava facendo quello che dopo tanto capii,si stava allungando il piacere ma io in parte ingenua non lo sapevo ancora.
Squilli di trombe nella mia testa,sentivo la vagina ancora allagata e una voglia di scopare che mi stava assalendo sempre di piu.
Beh la conclusione che stavo aspettando arrivo inaspettata,
Usci fuori improvvisamente e mi spruzzo da pertutto,il primo getto copioso e lento mi sfioro il mento e si ammucchio sul collo,il secondo rapido sulla mia fronte abbassata a vedere la direzione del primo schizzo,la sua mano mi sollevo veloce il mento e mi schiaccio e spennello il cazzo su tutto il mio viso a liberare sempre meno crema.
Ero scioccata e al pari eccitata,avevamo concluso alla grande.
Almeno cosi credevo..
Beh non vi ho ancora detto che sono una bella ragazza di 1,65 molto ma molto carina,terza a pera,occhi verde chiaro e pelle bianco latte,candida 69 mi ha fatto scrivere questa prima parte,vediamo un po se vi interessa il resto..