Pasqua 1995. Quell’anno i miei decisero di andare a passare la Pasqua in Germania a casa del mio padrino. Il mio padrino abitava in un paese a circa 60 km. da Stoccarda, lo stesso dove sono nato io. Era un bel paese, tra le colline e la foresta nera e lì la gente era ancora sana e genuina. Accanto alla casa del mio padrino abitava una famiglia tedesca: lei bionda, alta circa 1,70 belle tette, grosse, gran cosce grosse ed un culo da favola, donna formosa, in carne, senza essere grassa; poteva avere una quarantina d’anni, ma di preciso non lo so e lui una 50ina e poiché tra le due famiglie c’era una forte amicizia, si frequentavano anche in Italia, quando venivano in ferie l’estate. Infatti entrambi i conuiugi parlavano anche un pò l’italiano.
Dopo un paio di giorni mentre tornavo dal mio giro di jogging la trovai sulla soglia della porta e lei appena mi vide con un sorriso molto caloroso mi disse “buonciorno” ed io “buongiorno fraulein Birgit” – “posso chietere un favore?” –“certo mi dica” – “ho la finesta rimasta bloccata, mi puoi aiutare a sbloccarla?” –
“certo come no!” e cosi entrai in casa.
Appena arrivati in salotto, notai che era vestita in maniera succinta e la maglietta e la gonna corta erano talmente sottili che si intravedevano i seni nudi e le mutandine che, senza essere un perizoma, erano comunque molto ridotte per cui il suo bellissimo culo, rotondo e grosso, appariva in tutta la sua maestosità, inoltre mi sono accorto che la signora si muoveva da porca, voleva farmi capire che aveva voglia, ma io rizzavo e tacevo, ma lei non ignorava i miei sguardi di desiderio e non faceva nulla per mitigare l’esposizione delle sue grazie. Mi indicò la finestra ed io cominciai subito a smanettare con la serratura che effettivamente era un po’ difettosa.
Fatto tutto lei mi offrì un caffe lungo!
Come riufitarlo da una bella figa!
Mentre sorseggiavo seduto sul divano, si è alzata la maglietta e reggiseno facendomi vedere le poppe che, se pur essendo piuttosto grosse, erano comunque abbastanza sode e mostravano già con orgoglio grossi e duri capezzoli e mi chiese
“ti piacciono le tonne con il seno grante?”;
io a quel punto le ho detto di si e chiesto se potevo occuparmene delle sue tette e la troia, strusciandomele contro, mi ha detto “si, ma non qui” ed è corsa in camera da letto e solo dopo un paio di secondi mi chiamò, mentre dalla porta volavano fuori gonna, maglietta e mutandine.
Nel frattempo, mi è balenata in testa che era la più troia delle troie e quando entrai in camera mi disse “che c’è di male se due corpi che si desiderano si uniscono… dai vieni quà senti quanto ti desidera il mio corpo” e proprio davanti a noi c’era un armadio con uno specchio.
Lei era davanti a me con un sottoveste nera, che aveva appena indossato, rigorosamente senza reggiseno e mutandine, scollata con le spalline sottili che metteva in evidenza le sue curve, i fianchi e dalla scollatura, sbordavano quasi del tutto le due tettone. Sentivo il profumo del suo corpo già caldo, muovendosi, sul letto riuscivo ad annusare tutti i suoi profumi, il mio cazzo stava già diventando duro e mettendosi sdraiata sul letto con le braccia in alto, ha fatto si che io potessi prendere le sue tettone in mano da accarezzare, poi ho cominciato a baciarla ed annusarla tutta, bocca, collo, braccia, ascelle e poi finalmente il seno, che lei premurosamente aveva fatto uscire dall’ampia scollatura. Era un misto tra troiaggine e dolcezza e quando cominciai a succhiare i capezzoloni, si bagnò subito la fica, che diventò in pochi istanti un colabrodo.
Mi porgeva le tette che io succhiavo e miagolava per la voglia di cazzo, cominciava ad a inarcarsi e contorcersi tutta, muovendo il bacino avanti e indietro. Aveva le cosce aperte e portandomi con la mano sopra, ho cominciato ad accarezzarla la fica, caldissima che si bagnava sempre di più. Con la sottoveste alzata e le tette di fuori, si è messa davanti allo specchio per guardare mentre le accarezzavo la fica aperta e le facevo un ditalino succhiando e mordendo prima uno e poi l’altro capezzolone e dopo il profondo ditalino, si è coricata sul letto, spalancando le cosce, dicendomi “ti faccio il regalo di benvenuto in Cermania”. Sebbene fossi abituato a quella superba visione, mia madre era una superfiga, rimasi quasi meravigliato, una fica grande e bionda, aperta e pronta per essere leccata e lei aggiunse
“guardala bene eh…” e così io, dopo averla ammirata per bene, mi sono buttato a capofitto con la faccia sulla sua fica. Dopo aver leccato per bene fica, le ho succhiato le gonfie e amarognole grandi labbra, massaggiandole con la bocca, il naso e la lingua, era fradicia ed a quel punto, si è girata alla pecorina facendomi capire che voleva che io la prendessi in un altro modo. Da dietro, le colava tutto giù dalla fica e poi dalle cosce ed in quella posizione ho sentito l’odore della fica e del suo buco del culo. Che spettacolo! Il suo culo era enorme, tondo e morbido, in mezzo alle cosce emergeva da dietro in tutta meraviglia la grossa fica bionda, morbida, pelosa e con un aspetto superbo. Con due dita, ho cominciato a schiuderle le labbra calde e gonfie e poi con tutta la mano l’ho accarezzata completamente, avevo la sua fica come adagiata sulla mia mano e con il pollice le ho sfiorato il buco del culo, che stimolato ha avuto un sussulto e proprio in quell’ istante ho esclamato “che troia!” e lei “ti piace la mia fica? Sono pronta!” ed io “si! Mia bella troia, ora te la sfondo e poi ti faccio anche il culo”. Detto questo si è girata e si avvicinò a me, ormai senza sottoveste, mi abbassò i pantaloni e le mutande e me lo prese in mano, dicendomi che era enorme, ed mi tirò una sega fino a prederlo in bocca, iniziò a leccarlo, poi lo prese del tutto in bocca e ogni tanto si fermava per ripetermi che era proprio enorme quasi la soffocava, mi prese l’uccello in bocca fino a quando godetti, chizzandole 6 o 7 schizzi nella sua gola, che lei ingoiò guardandomi negli occhi, si vedeva che era innamorata del mio cazzo e dopo avermelo succhiato un altro pò, tenendomelo ancora bello duro, lei si staccò dal cazzo e mi fece sentire le due mammellone che me lo stringevano. Io stavo impazzendo dal piacere, finchè la tirai sù ed iniziai a baciarla, ma subito iniziai a leccarle quelle tettone e a succhiarle i suoi capezzoloni. “che belle tette che hai fraulein Birgit! enormi! bellissime! e che capezzoli enormi…” le dissi e lei “grazie tessoro… leccamele, leccami tutta” e dopo un veloce ditalino me la misi sopra di me, a cavalcioni, e le ho detto “scendi sul mio cazzo troia…” –“ohhh… si ma io non sono una troia, sono solo un pò maialina” disse con un sorriso del cazzo, poi si abbassò e ha cominciato ad adagiarsi sul mio cazzo a smorzacandela. All’ inizio imboccava il cazzo col la fica piano piano, quasi come se lo volesse prima assaggiare e lo tastava anche con una mano, mentre intanto ansimava, poco dopo, la troia, ha cominciato a cavalcare, sentivo le labbra della sua sua fica grondanti che mi bagnavano l’asta in tutta la sua lunghezza “oh sii com’è grande… mmhh è enorme, aahh!” – “sii ti piace il mio cazzone! dall’altro giorno che ti ho vista che non faccio che pensare al tuo culo e alla tua figona” – “che maiale, dai sbattimi” – “siii troia tedesca… muoviti sul mio cazzo, falle ballare queste tettone!” – “credi che non me ne sono accorta che me le guardavi, porco… mi piace che i maschi mi guardano e si eccitano… ogni volta che vado in italia, devi vedere i tuoi amici italiani come mi guardano… siii quando passata vicino loro si scatenano con i commenti sulle mie tettone, sulla bocca da pompinara e sul culo… sai io mi scopo un italiano all’annoo” – “hai capito che maialina” –“sii mi eccita sentire che mi vorrebbero sbattere, come stai facendo tu ora”.
Dallo specchio, lo spettacolo era da favola, di tanto in tanto smettevo di tenerla per i fianchi e con le mani le aprivo il culo, facendo intravedere il buco morbido e rilassato, sembrava quasi pronta anche col culo, la troia. Ogni tanto la sculacciavo e si sentivano i tonfi degli schiaffi che le davo e la troia, si contorceva per il godere e cercava di girarsi per vedere allo specchio la scena del mio cazzo che la scopava. Quando ogni tanto smettevo di ritmare la cavalcata tenendola per i fianchi, mi aggrappavo alle sue tettone succhiando e pizzicando in modo estenuante i suoi capezzoli, sempre al ritmo della cavalcata e così facendo, lei urlava e alzava le braccia, facendomi annusare e leccare anche le braccia e le ascelle. Con il ritmo della cavalcata e con quel trattamento, sembrava impazzire, lei urlava e si metteva le mani nei capelli e mentre la sbattevo, con le mani le allargavo le chiappe, così che il morbido ano già pieno di voglia si rilassava. Ad un certo punto, vedendo dallo specchio il mio cazzo che entrava ed usciva dalla fregna fradicia, il suo corpo che danzava sul mio cazzo, non ho potuto fare a meno di tapparle col pollice il buco del culo che si stava aprendo. La troia però, ha avuto un sussulto e mi ha detto di no ed io “non lo hai mai preso nel culo?” – “ah ah è la cosa che piace di più, quando me lo sbattono dietro, ma nel culo preferisco il cazzo non il dito” – “che troia…” ed aiutata dall’estenuante trattamento che le facevo ai capezzoli, è esplosa in un intenso orgasmo, urlando. La sua parte l’aveva avuta ed anch’ io volevo la mia e così le ho detto “girati che ti sfondo anche il culo”. Lei si alzò dal mio cazzo l’ho presa per i fianchi e l’ho messa alla pecorina, da vera zoccola, pronta per far godere il mio cazzo e le ho fatto capire che volevo il suo culo subito, dicendole “ora ci guardiamo allo specchio mentre ti apro il culetto” – “ ma sei proprio maiale! siii dai mi eccita la cosa… infatti anche col culo, riesco ad avere l’orgasmo… ti piaccio a 4 zampe?” –“ si… Cosi messa alla pecorina mi hai riproposto lo spettacolo superbo della tua passerona vista da dietro e del tuo buco del culo… che penso ormai abituato e rotto”. Dopo aver giocato un pò col suo buchino ci appoggiai sopra la cappella ed iniziai a spingere, un attimo di esitazione dovuto all’entrata della cappella nel buco del culo, le allargai ancora di più le chiappe e diedi un colpo secco “argh aaah cazzo che belloo è enorme così mi sfpndi tutta!” – “si, mia bella troiona te lo rompo questo buco” ed iniziai a pomparla e nel frattempo le strizzavo le tettone e le dicevo
“mmhh sono proprio enormi, chissà in quanti ci vorrebbero infilare il cazzo e sborrarci dentro, eh? Dai dimmelo troia… in quanti ti hanno sborrato sulle tette?” – “non lo so, molti… si tutti i miei amici e mi hanno anche rotto il culo come stai facendo tu ora!” – “oohh si, ti sei fatta inculare ben bene… puttana”.
La inculavo dolcemente, non con forza, per farla godere più a lungo accarezzando le sue tettone e tirandole i capezzoloni, anche se avessi voluto per un attimo incularla con forza come una vera troia da monta per spaccarle il culo ancora di più di quello che già era. Il mio cazzo scivolava dentro nello stretto e caldo sfintere, che sensazione nel suo buco del culo, sentivo le pulsazioni del suo ano che massaggiavano e strizzavano il mio cazzo, ma quello che mi lasciava più estasiato era che il suo culo, nonostante gli incessanti e rudi colpi che cominciavo a darle il cazzo, non lo sputava fuori, ma lo teneva dentro. Lei mi diceva “sii… oooh oooh il godere… è la meraviglia… aahhh… aahhh”. Poi facevo l’equilibrista per incularla, massaggiarle la fica da sotto con una mano e con l’altra mano le strizzavo i capezzoloni durissimi, sentivo l’odorino acre del suo buco del culo e della fregna fradicia e slabbrata e senza che ce ne rendessimo conto, lei urlando ebbe un orgasmo anale che la sfinì. Continuai a pomparla nel culo per un pò, poi ad un tratto le disse che voleva farmi una spagnoletta e sfilandosi il cazzo dal culo, si girò e mi fece mettere sopra ed inziò la spagnoletta guardandomi sempre negli occhi, anche io stavo per venire, allora lei mi diede un paio di succhiate ed io le venni addosso “siiii Aaahh… Veengoo troiona miaaaa” e la inondai di sperma sia la faccia che le tettone. Restammo abbracciati per qualche tempo, non so quanto, poi, poiché il mio cazzo s’era indurito ancora, la rigirai a pancia in giù ed il suo meraviglioso culo, e che gran culo, mi riapparve in tutta la sua meravigliosa bellezza: grande, tondo, morbido e liscio. Cominciai a baciare ripetutamente le sue belle chiappe ed a mordicchiarle, poi mi misi a sculacciarla a palmo aperto con la destra, sempre più forte, e lei gridava “ahi, ahi, basta, basta!” ad ogni sculacciata e divaricava un pò le cosce. Quando il suo culo divenne rosso avvicinai con la mano destra il cazzo, ancora bagnato di sborro e di umori, al buco del suo culo, che, sotto le carezze della cappella, si dilatava pian pianino e quando mi parve ben dilatato, lo spinsi dentro e glielo ficcai tutto, finché le mie palle vennero a contatto con il suo gran culo ed allora forza, avanti e indietro, avanti e indietro. Che sensazione meravigliosa al contatto ritmato delle mie palle sul suo meraviglioso culo. La troia ricominciò a gemere e mentre continuavo a chiavarla con foga, le afferrai con entrambe le mani il grosso seno, la mordevo e la sbavavo sulle spalle e sul collo mentre facevo andare avanti e indietro il cazzo velocemente. Ogni tanto una breve pausa e poi ricominciavo fino a quando risborrai, un pò dentro ed un pò fuori, uscendolo dal culo per vederne il risultato. Mentre le sborravo sulla schiena vedevo il suo buco del culo che ancora si contraeva, era sfinita la bella zoccola, ed anche la sua passerona era tutta slabbrata e bagnata, come una troia da film porno. Alla fine ci siamo staccati perché s’era fatto tardi, ma il giorno dopo…