Mi chiamano Martina e sono stata orfana a dodici anni ,i miei genitori perirono in un incidente d’ auto nella calda Sicilia ed io fui mandata in una casa protetta (come si dice oggi ) gestita dalle suore nella città di Caltanisetta; e che dire, le solite cose giornaliere da fare e sempre gli stessi incarichi di lavoro oltre alle saltuarie preghiere della giornata.
Non si vedeva l’ ora della cena serale e del meritato riposo, una vera gratitudine dopo le fatiche era la doccia prima di coricarsi; era come una grande liberazione, ci si guardava nude e facevamo le classifiche a chi crescevano di più i seni oppure i peli sul pube ricci o più lisci.
Io non ero ancora smaliziata anche perchè prima non mi era permesso di avere amicizie e quindi vedere le altre ragazze nude mi incuriosiva osservare i loro movimenti con le proprie mani sul loro corpo, si accarezzavano il seno in modo continuo e insistente sui capezzoli per poi passare a sfregamenti ritmici all’ interno delle coscie e questo lo potevo notare meglio nel mio box che siccome non bastavano per tutte, a volte eravamo in due.
Con me c’ era Erika di tre anni più grande di me, anche lei orfana che dopo un’ adozione con gli zii anch’essa siciliana di Trapani finì in questo centro di suore; grandi tette dure sporgenti come la prua di un transatlantico che sotto la schiuma del Vidal ergevano due capezzoli come paracarri stradali in granito, e fu lì che mi accorsi mentre si massaggiava con l’altra mano l’inguine spalancava gli occhi ed ansimando dalla sua bocca usciva un piacevole lamento di piacere, io continuavo a non capire cosa stesse succedendo.
Andammo in camerata, molto grande, una quarantina di letti e dopo la preghiera la suora di turno Suor Maria ( sulla quarantina d’anni ) passando lasciò il suo rosario sul letto di Erika che si trovava a fianco del mio.
Si spensero le luci ma non era prprio buio pesto per via della luce notturna sempre accesa fino alle cinque del mattino, io non riuscivo a dormire pensando continuamente ad Erika su cosa provasse con quel suo massaggio manuale ai capezzoli ed all’ inguine e poi quei gemiti, improvvisamente arrivò Suor Maria in camicia da notte, bianca, lunga fino ai piedi ed aveva i capelli sciolti e lunghissimi; prese il suo rosario ed in silenzio scoprì le lenzuola di Erika , io ero girata proprio sul fianco e facendo finta di dormire vedevo tutto; sollevò la camicia di Erica ed affondò il viso tra le sue cosce mentre con l’altra mano la scoprì fino alla gola e gli strizzava le poderose tette,si alternava con la bocca a succhiare i capezzoli e ritornare giù sul clitoride.
Erika si dimenava in modo convulsivo che intanto sollevando il suo camicione metteva a nudo il suo culo per poi passare la mano sulla figa di suor Maria così andarono avanti per tre o quattro minuti ad un certo punto la suora salì a cavalcioni sul corpo di Erika e aggrappandosi alla spalliera del letto mise la sua figa sulla bocca dimenando il bacino lentamente, scoprì il tutto dal camicione palpandosi i seni con un rantolo di piacere arrivò all’ orgasmo intenso e si accasciò su Erika baciandola poco dopo la vidi molto sudata lasciare il letto di Erika per il proprio non molto lontano e sempre in maniera riservata all’inizio della camerata.
La mattina ci si alzava molto presto e la routine era sempre quella quindi feci caso la notte, i movimenti, gli andirivieni delle ragazze da un letto all’altro ed anche quello della suora di camerata che ogni notte non era mai nello stesso letto.
Andammo in doccia e ne parlai con Erika che mi disse non è poi male, è una cosa molto piacevole e dovresti provare anche tu ti piacerà vedrai e così dicendo mi abbracciò stringendomi con il viso sui suoi seni fantastici che a me piacevano tanto, accarezzandomi il viso mi fece entrare un suo capezzolo che inconsciamente cominciai a succhiare,gli accarezzavo le natiche e provai uno strano pizzicore alla mia vagina che saliva al clitoride facendomelo indurire tremendamente tanto che poi lo sentii fuori delle grandi labbra, mi sentivo inebriata come dentro una nuvola che mi faceva roteare, spalancai gli occhi e la bocca e mi accorsi di aver fatto la pipi senza accorgermi.
La cosa non era passata inosservata perchè le altre ragazze mi osservavano in modo interessato; andammo a dormire ed io rimasi sveglia, vidi la suora che si infilò nel letto di un’altra ragazza poco più in là e fece più o meno le stesse cose che fece con Erika e istintivamente mi portai la mano alla mia vagina che cominciavo ad accarezzare il mio respiro cominciava ad essere più veloce ed ansimante, provavo un certo piacere in crescendo quando mi accorsi che Erika si stava infilando nel mio letto e si era accorta di questo, non mi diede il tempo di capire che prese la mia mano e la infilò sotto il suo camicione si ricoprì e mi disse > toccami la fica < non dissi niente la sentivo aperta e bagnata con il clitoride duro che cominciai a massaggiare con le mie dita ; mi mise un capezzolo in bocca e mi misi a succhiare delicatamente, lei intanto già toccava la mia fica con un massaggio rotatorio mi sembrava di avere la febbre, un calore mi aveva pervaso tutto il corpo e dentro di me pensavo >che bello avevo scoperto una cosa nuova e non mi dispiaceva in tanto vedevo quel che faceva Suor Maria seminuda a gambe divaricate che si faceva leccare la figa dalla ragazza che gli stava sopra a mo di 69.
Erika nel frattempo cercava di entrare con un dito nella mia vagina un poco più in basso essendo vergine il mio ingresso era piccolo ma adagio un poco alla volta ci riuscì, ero un lago i miei umori vaginali colavano copiosamente e provavo un piacere immenso il suo clitoride diventava sempre più duro e grosso intanto con il suo dito faceva un lento avanti indietro cercando di entrare sempre di più sentivo la mia figa che si apriva sempre più facilitando l’ ingresso del suo dito.
Erika ansimava e mi sussurrava continua non ti fermare infilai anch’io il dito nella sua figa bagnata e appiccicosa, probabilmente pensai sta godendo difatti cominciò a dimenarsi piagnucolando sotto le coperte e non si fermò a mo di stantuffo mi penetrava con il suo dito e con il pollice titillava il mio clitorire; non capivo più nulla le mie gambe cominciarono a tremare facendomi innalzare il bacino ed arrivai ad un orgasmo mai provato nella mia vita ed allora capii…..mi tornavano in mente i miei genitori quando li vedevo agitarsi nel letto nella nostra casa di campagna, non era mai buio, la luce filtrava dalle tegole e al pomeriggio si andava a fare il riposino, ed io vedevo tutto, mia madre che gli succhiava il cazzo e poi si metteva come una pecora mentre lui gli infilava il gigantesco cazzo nella figa che dopo un poco si accasciavano e si addormentavano a volte nudi.
Martina ti amo mi disse ed io mi accorsi che avevo bagnato il letto, la suora passò, si soffermò un istante e proseguì verso il suo letto Erika mi baciò sulla fronte e tornò nel suo letto, dormii come un sasso.
L’indomani Io ed Eerika eravamo in cucina a pulire le verdure entrò suor Maria e sussurrò qualche parola nell’orecchio di Erika, mi riferì successivamente che la notte saremmo andate tutte e due nel letto di suor Maria e così fu, andammo entrambe senza farci vedere dalle altre nel separèè di tende dove era il letto di suor Maria che ci faceva cenno di venire una a sinistra ed una a destra, scostò le lenzuola e ci apparve completamente nuda,io ero imbarazzata ma suor Maria mi prese la mano e mi trascinò a letto con lei, si mise su un fianco e cominciò a palpeggiarmi i seni, con la lingua leccò i miei capezzoli succhiandoli in bocca di tanto in tanto sentivo che mi diventavano duri e mi piaceva tantissimo mise la mano nelle mie cosce e cominciò ad aprire le dita la mia figa che si stava bagnando, si tirò più in su di me e mi mise in bocca un seno dal capezzolo turgido come un sasso che comincia a succhiare e giocherellare con la mia lingua poi mi prese una mano e la portò alla sua figa molto pelosa che allargando le sue coscie si aprirono le grandi e piccole labbra già molto bagnate ( che probabilmente si era preparata a dovere ) nel mentre sentivo che Erika da dietro aveva infilato più dita nella figa di suor Maria muovendole avanti ed indietro, improvvisamente sentii il dito di suor Maria affondare nel piccolo buco della mia vagina e tirai un lungo sospiro trattenendomi un poco e mi rilasciai ai suoi piaceri mi baciò in bocca con la lingua io non potevo fare nulla e lasciai fare ad un certo punto scese dal letto mi divaricò le gambe ed affondò la sua lingua nella mia fessura ed anche nel piccolo buco vaginale con un movimento ritmico che mi faceva impazzire, la testa mi scoppiava e vedevo Erika che si era inginocchiata tra le sue cosce e la leccava avidamente, stavo godendo come non mai a bocca spalancata, anche suor Maria stava godendo molto e si era staccata con la bocca dalla mia vagina, sentivo che gemeva,Erika continuava a infilarla in figa anche con due o tre dita ed io sparai uno schizzo incontrollato di sperma sul viso di suor Maria. Ci baciammo a lungo con parole dolci e tornammo nel nostro letto ed io pensavo >questa sì che è una cosa bella<
Così continuò per diversi anni e non potei farne a meno di incontrarmi con Suor Maria ed Erika che mi deflorò con il collo di una bottiglietta di birra che ancora oggi conservo ed utilizzo quasi tutti i giorni Ora anche io ho 40 anni vivo sola e non ne posso fare a meno, raramente mi trovo ancora con Erika
e riviviamo i bei tempi indimenticabili