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TransTriangolo

L’ultima perversione

Qualche tempo fa mi ha contattato una donna, che aveva letto i miei racconti e “gli” erano piaciuti. Sembra un grossolano errore grammaticale, ma nonostante l’account era a nome Viola, in realtà era una trans. Ci incontrammo pure, dal vivo, e devo dire che era proprio bella: carnagione scura, occhi e capelli neri neri, e poi i capelli li portava corti, cosa che a me, nelle donne, piace. Una terza piena di seno, frutto del chirurgo, che ovviamente stava su da solo, e un bel culetto sodo, ottenuto con la palestra. Mi spiegò ridendo, davanti ad un caffè, che il suo nome era dovuto al fatto che si sentiva un fiore, ma col gambo! Mi piaceva, parlare con lei, e anche se mi aveva confessato che avrebbe volentieri fatto sesso con me, rimaneva solo un rapporto di amicizia. Nel frattempo, continuavo a sentire Luana, e fu mentre chattavo con lei, che mi venne l’idea: farlo in tre, ma tre esseri diversi, stavolta. Non le dissi niente, ma sapevo che, messa davanti al fatto compiuto, la maialina che era in lei avrebbe preso il sopravvento, e si sarebbe data completamente. Parlai della mia idea a Viola, che si dimostrò subito disponibile, a patto, però, che se mi fosse piaciuto, almeno una volta mi voleva tutto per sé. Sentii Luana, e le chiesi di scendere a trovarmi. Prenotai l’albergo, organizzai il falso incontro fortuito, ed aspettai. Quando arrivò, la andai a prendere alla stazione, e già lì iniziò a toccarmi, infilava la mano nella camicia, mi graffiava il petto, mi baciava il collo, e mi faceva sentire sulle dita l’umido delle sue mutandine. Faticai sette camicie, per tenerla a bada, ma mi serviva che fosse veramente infoiata, altrimenti avrebbe potuto prevalere la parte razionale. Passammo in albergo, e le dissi di farsi una bella doccia calda, rilassarsi, e vestirsi carina per le sette e mezzo. “Ma come, non sali?” mi disse con sguardo da gatta. “No, sistemo alcune cose, e passo a prenderti più tardi. Vedrai, sarà più bello, dopo…”. Alle sette e mezzo arrivai puntuale all’appuntamento, e vedendola quasi quasi cambiavo idea: indossava un tubino nero che la fasciava modellandole le curve, corto il giusto sul davanti, e con una scollatura sufficiente a farmelo rizzare. Tacchi a spillo ed autoreggenti a completare il tutto. La portai a cena, e mentre eravamo lì, si presentò Viola, facendo la faccia sorpresa: “Fede! Come stai?! Da quanto tempo…” “Ciao, Viola!” risposi io,
“Che fai qua?” “Aspettavo un’amica, ma mi ha dato buca!” “Unisciti a noi” le dissi, meritandomi un’occhiataccia di Luana.
Viola, invece, aveva scelto una camicia trasparente nera, sapientemente aperta, con reggiseno dello stesso colore tutto ricamato, stile vedo non vedo,
e gonna al ginocchio, di quelle che il vento solleva senza sforzo. Pensai vedendola che era difficile immaginare ciò che invece sapevo. In effetti, suscitai parecchia invidia, per quelle due bellezze al mio tavolo. Le presentai, e cominciammo a chiacchierare. All’inizio con un po’ di imbarazzo, ma poi, con l’aiuto dell’alcool riuscii a far abbassare i freni inibitori, e dopo poco, ridevamo e scherzavamo, allegri e spensierati. Ogni tanto allungavo le mani, ora su di una, ora sull’altra, e le due si guardavano e ridevano. Bene, pensai tra me, un minimo di complicità la sto ottenendo. Finita la cena, uscimmo a passeggio, mi misi nel mezzo e le abbracciai entrambe, dando una pacca su quei bei culi che mi stavano ai lati, e dissi: “Ma che fortunato, ad avere queste due belle donne tutte per me!” e baciai le loro guance. Ci fermammo su di una panchina, che dava su un piccolo parco, e lì mi giocai il tutto per tutto: baciai Luana in bocca, accarezzandole il seno. Si lasciò baciare a lungo, fino a che Viola non ci staccò, dicendo che spettava qualcosa anche a lei. Senza attendere consensi, baciai anche lei. Aveva le labbra belle piene, e morbide, con la lingua che danzava senza sosta sulla mia. Mi staccai, le avvicinai a me, e baciai di nuovo prima l’una poi l’altra sulle labbra, poi finalmente le vidi baciarsi tra di loro. Era fatta, allora! Mentre si baciavano, toccavo loro i seni, e strizzavo i loro culi, per quanto potevo. Visto che ormai erano partite, proposi loro di andare in albergo, per stare più comodi. Arrivati, già in ascensore ci davamo da fare, ed appena in camera mi spogliarono del tutto, facendo saltar fuori il mio cazzo, che ormai quasi scoppiava. Si baciarono di nuovo, liberando l’una le tette dell’altra, e piano piano scesero fino ad inglobare nel bacio la mia cappella. Iniziarono a darsi da fare, con le lingue scendevano verso la base e risalivano insieme, mentre una lo prendeva in bocca, l’altra scendeva a leccare e stuzzicare le palle, mentre con le mani si stuzzicavano a vicenda. Prima di perdere il controllo, le feci alzare, ed insieme a Viola spogliammo Luana, le succhiammo insieme le tette, ci mettemmo uno davanti e l’altra dietro, per leccare contemporaneamente figa e culo.
“Mmmhhh mi fate morire, oddio mio, si, leccatemi tutta, aahh…”. Smettemmo giusto prima che venisse, perché ora arrivava la parte peggiore: spogliare Viola. La volevo infoiata al massimo, altrimenti chissà come avrebbe reagito.
Magari no, ma perché rischiare?
Ci alzammo, e misi Viola in mezzo a noi due. Presi a sbottonarle la camicia, con l’aiuto di Luana, le slacciai il reggiseno, anche se ormai le aveva tutte fuori, le tolsi la gonna ed aspettai che fosse Luana a toglierle l’ultima barriera. In realtà ero curioso anch’io, avevo visto Viola un po’ di volte, ed ogni volta mi godevo la vista del suo corpo ben fatto, ma cercavo sempre di intravvedere qualcosa, tra le gambe, che a quanto sembra nascondeva bene; non sapevo come fosse nuda. Quando tolse le mutandine, trovando un cazzo di buone dimensioni invece di labbra bagnate, per un attimo rimase sorpresa e mi guardò, ma io le avvicinai la bocca, lo presi in mano (strano effetto, toccare il cazzo di un altro), e glielo misi in bocca. Lei iniziò il pompino, ed io mi sedetti sul letto a godermi la scena. Era bellissimo, vedere Luana così appassionata nel far godere l’altra, che da parte sua aveva una espressione che mi spinse ad alzarmi per baciarla, e succhiarle un po’ i capezzoli. “Mmmm che goduria! Dai succhiamelo tutto!” diceva Viola. Misi Luana a 90 gradi, senza farla smettere, ed iniziai a leccarle la figa. Leccavo e succhiavo una quantità enorme di succhi. Mi misi in piedi, e con un solo colpo la infilzai, mi aggrappai alle sue tette, ed iniziai a spingere. Iniziò a godere, venne almeno due volte, senza smettere di succhiare il cazzo di Viola e mi sfilai da lei, perché iniziavo a cedere e non volevo finire così presto. Mi avvicinai a Luana, leccandole il collo, con le mani sempre sulle sue tette, sul culo, la accarezzavo dappertutto, intrecciando le mie alle mani di Viola. Lei smise per un attimo di succhiarlo, e mi baciò facendomi sentire il sapore che aveva in bocca.
“Sei un maiale!” mi disse “ma mi ecciti da morire, mi piace, sto godendo come una matta!! Vieni, aiutami!” mi disse, e mi spinse il cazzo di Viola in bocca. Dapprima volevo lasciarlo, però lei cominciò a baciarmi, ed a baciare il cazzo di Viola, e la cosa mi piaceva. Alternavamo baci tra noi, poi lo prendeva in bocca lei, poi io, poi insieme. Mi lasciò continuare solo, e si sdraiò a prendere in bocca il mio, e continuai devo dire pure con piacere. Poi cambiammo, e mentre Viola si godeva la figa di Luana, io mi infilai nel culo di Viola. Andammo avanti un po’, trovando un buon ritmo, poi Luana mi disse: “Facciamo come al cinema?” Hai capito: prima non le piaceva, adesso era lei che voleva prenderlo nel culetto! Visto che anche l’altra volta ha voluto me, dietro, e visto che il mio cazzo è più lungo, e quello di Viola più largo, mi posizionai dietro. Viola si sdraiò, Luana si mise sopra, e per un po’ stetti a vedere quelle quattro tette che si schiaffeggiavano, al ritmo del su e giù che Luana dettava. Passai dietro, per lubrificare bene il secondo canale, anche se era già ben lubrificato dai copiosi umori di lei, ma volevo anche soddisfare la mia lingua. Mi appuntai a lei, e spinsi piano, fino a trovarmi tutto dentro. Per qualche secondo si godette la sensazione di pienezza, poi iniziammo a muoverci in sincronia. Il bello era che se toccavo le tette di Luana, e giravo la mano, trovavo subito quelle di Viola. I mugolii riempivano la stanza, e non si capiva più a chi appartenessero. Poi mi venne l’ennesima idea: cambiare posizione, per farle gustare la differenza. Mi misi sotto, Luana salì su di me, e Viola entrò da dietro.
“Siete due porci, cosa mi fate fare!”, diceva Luana. “Ti piace?” rispondevo io. “Siii! Sono una fontana!” “E allora goditela!” Diceva Viola. Una volta trovato il ritmo, iniziammo a darci dentro con foga, fino all’ennesimo orgasmo di Luana. “Vengo! Si! Scopatemi, sii, riempitemi!”.
Ci rialzammo, e mentre Viola ed io ci baciavamo, lei ce li prese in bocca, ci segava e succhiava ad intermittenza, fino a che non venimmo insieme nella sua bocca e sul suo viso. Era bellissima, in quello stato: tutta sporca dei nostri spermi, ingoiava e cercava di arrivare con la lingua a recuperare tutto. Viola ed io ci guardammo, e decidemmo di aiutarla, pulendola con le dita, e facendogliele succhiare. Ci sdraiammo tutti e tre a riprenderci un po’, poi facemmo la doccia, cercando di starci in tre, ma era una risata continua, tra culi, tette e cazzi che sbattevano tra loro!! Uscii per primo, e mi sdraiai a guardare la tv. Per seconda uscì Viola, che si sdraiò sul letto con me. Tra una coccola ed una carezza al suo spettacolare corpo, mi disse:
“Allora? Ti è piaciuto?” “Bellissimo!” risposi.
“Ma io? Ti sono piaciuta?”, e dovetti di nuovo rispondere si, visto che avevo goduto come non mai. “Allora spero proprio che ci rivedremo…”, e con un piccolo bacio sul cazzo ormai molle si vestì e se ne andò.
Non confessai mai a Luana che era tutto organizzato, nonostante mi pressò di domande, ma credo proprio che, non essendo stupida lo abbia capito. E comunque mi disse: “Grazie, solo tu riesci a farmi fare cose del genere…”

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