Sono una donna di 47 anni portati bene (dicono), divorziata, con un figlio ed un fisico che ancora mi permette di fare girare qualcuno quando cammino per strada “aggiustata”, come dico io per intendere messa in tiro.
Non ho pregiudizi sessuali, per me va bene tutto purché ci si diverta … e forse questa è stata una delle cause scatenanti del mio divorzio.
Il mio ex marito era un tipo “all’ antica” sessualmente: niente culo, niente scambi, niente posizioni che non fossero la classica missionaria, niente invenzioni insomma, un calmo, piatto pacato rapporto coniugale.
Io invece sono sempre stata esuberante ed aperta alle novità, infatti non ho disdegnato qualche amante anche occasionale, come quella volta che mi feci il ragazzo del bar che di solito frequento nelle pause di lavoro il quale mi continuava a sbirciare le gambe appena ne aveva l’ occasione, mi misurava le tette con gli occhi ogni volta che mi portava qualcosa al tavolo e, quella volta che mi sorprese con la porta del bagno semichiusa mentre mi aggiustavo le autoreggenti, non ci pensò due volte, entrò chiudendosi la porta alle spalle e alzatami la gonna mi scopò a pecora.
O come quella volta che provocai a tal punto un mio collega di lavoro che per poco non mi scopava sulla sua scrivania davanti a tutti.
Mio Figlio Davide ha 17 anni e, non avendo un padre con cui parlare di certe cose, ha instaurato con me un rapporto molto aperto improntato sulla sincerità reciproca.
Spesso mi confida i suoi dubbi ed i suoi timori in campo sessuale chiedendomi consigli ed io sono ben felice di dargliene e spesso mi domanda di me e della mia vita sessuale ed io in tutta sincerità (è un patto che va
mantenuto tra me e lui quello della assoluta sincerità) gli racconto con chi e dove faccio l’ amore.
Il mese scorso però successe un fatto che non mancò di turbarmi notevolmente.
Ero appena rientrata a casa dopo una serata scialba con Filippo (un mio collega) conclusa con una sveltina in macchina e mio figlio era intento a seguire un documentario in TV, appena mi vide spense la tv e come al solito
ci mettemmo a parlare della giornata trascorsa davanti ad una tazza di infuso alle erbe.
“Allora mamma, come mai così presto ? Niente sesso stasera ?”
“Robetta Davide ! solo robetta …”
“Ma non eri uscita con Filippo ? Quel fustone che si sente il sosia di
Magnum PI ?! Non mi dire che è andato in bianco ! Cavolo… e con una donna come te poi !”
Quest’ ultima osservazione mi aveva lusingata, significava che potevo ancora piacere anche ad un ragazzo di 17 anni, e noi donne quando siamo lusingate ci addolciamo parecchio.
“Si, proprio con quello sono uscita ma non è andato in bianco, diciamo che… è stato piuttosto sbrigativo”
Finì di preparare l’ infuso e con le tazze fumanti decidemmo di andare in salone a parlare.
“Sbrigativo ? in che senso mamma ? che significa sbrigativo ?”
Le domande di Davide si stavano spingendo oltre il dovuto, non mi andava di spiegare i dettagli, che mi sarei voluta fare una sonora scopata, che avrei desiderato farlo un paio di volte, che la sveltina non mi era piaciuta, ma
come potevo dirlo a mio figlio !? quindi cercai di essere superficiale e sfuggevole.
“Diciamo che aveva fretta e non ha potuto fare le cose per benino”
accompagnai questa frase con una risata ma Davide mi spiazzò : “Cioè avete fatto una sveltina in macchina ma a te sarebbe piaciuto un bel rapporto sessuale completo …vero?”
Rimasi di sasso, non sapevo cosa rispondere.
“Dai mamma, ma ti pare che mi scandalizzo se mi dichiari una cosa simile ? è normale che una bella donna come te, alla tua età si voglia ancora divertire”
In effetti non aveva torto … perché scandalizzarsi ? Sono bella, attraente, e… ho ancora una gran voglia di cazzo.
“Hai ragione Davide, è vero, avrei voluto ma… per stasera mi devo accontentare”.
Davide però fini con lo spiazzarmi definitivamente: “Come è andata ? Cosa è successo di preciso ?”.
“Ma…ma, Davide ?! non posso mica descriverti cosa abbiamo fatto ! Sei mio figlio ! Già non è normale che si parli di queste cose tra madre e figlio…. figurati se ti devo pure raccontare i particolari !!”
“Ma daiiii ! non fare la suora ! mica faccio un comunicato stampa ! era solo per capire come vanno certe cose … consideralo uno dei tuoi tanti consigli su come comportarsi in una situazione del genere !”
Non so per quale oscura ragione ma annuì e cominciai a raccontare per filo e per segno cosa era successo con Filippo e Davide mi ascoltava con incredibile attenzione sono sicura che se avesse avuto un blocchetto ed una
penna avrebbe anche preso appunti.
“Fino alla cena sai già come va … candele, camerieri, mangiare, chiacchierare etc… la parte che ti interessa di più suppongo sia da quando siamo risaliti in macchina per ritornare … quindi comincio da lì: appena
in macchina Filippo mi ha messo una mano sul ginocchio ed ha cominciato ad accarezzarmi la gamba alchè ha accostato in uno slargo, mi ha preso la mano e se la è portata sui genitali” – mi sentivo imbarazzata e cercai di
tagliare corto – “Insomma per farla breve mi sono eccitata e gli ho praticato un…. hem … un..” – Dall’ imbarazzo mi tolse Davide che con la voce roca sussurrò: “pompino !”
“Appunto” – risposi io sudata per l’ imbarazzo ma mi imbarazzai ancora di più quando notai che Davide aveva in atto una tremenda erezione, la vedevo benissimo attraverso i jeans ed aveva le guance rosse e la fronte imperlata di sudore.
“Adesso sei contento ? sai tutto … dopo, lui si è risistemato mi ha dato un bacetto e mi ha salutato… tutto qui”
“Mooolto istruttivo mamma, molto istruttivo !” – e scoppiò in una risata fragorosa che ruppe il mio imbarazzo e mi permise di cambiare discorso.
Decidemmo di andare a dormire ci salutammo e facemmo la solita conta per vedere a chi toccava andare in bagno vinse Davide ed io mi sedetti a leggere in attesa che il bagno fosse libero.
Dopo un paio di minuti mi prese un senso irrefrenabile di curiosità e, avvicinatami alla porta del bagno, mi misi a spiare dal buco della serratura.
Per alcuni secondi mi mancò il fiato e il mio cuore parve fermarsi: Davide era in piedi appoggiato la muro che si stava masturbando, una sega dolce ma decisa, ogni tanto si fermava, si leccava la mano e tornava ad impugnare il suo fallo con più decisione, poi all’ improvviso accelerò il ritmo e venne in tre fiotti lunghi e potenti che raggiunsero il mio accappatoio.
Sconvolta mi rialzai dalla mia posizione e quando Davide uscì feci finta di niente.
Quella notte non riuscì a dormire, pensavo a quella mano bagnata di saliva, a quel cazzo lucido, a quei fiotti di sperma ma razionalizzando mi dicevo che era mio figlio e che non poteva avermi eccitata una scena simile, magari se fosse stao un mio collega, un mio amico, ma non mio figlio, lui no!
La mattina, grazie all’ ufficio, la mia mente non tornò più sull’ accaduto e mi convinsi dell’ assurdità della cosa anche quando girai la chiave sulla porta di casa dicendomi che avrei visto solo mio figlio che non era lo
stesso ragazzo che la sera prima si masturbava furiosamente nel bagno.
Tirai un lungo respiro e mi incamminai per il corridoio quando la voce di Davide mi fece trasalire: “Mamma, che fai , ma dove hai la testa ? Non hai visto che c’è Luca ?”
Luca era un amico di mio figlio, erano tutti e due seduti nel salotto ma io ero passata davanti alla porta senza vederli.
“Ho, certo, scusatemi, ero sopra pensiero … ciao Luca , tutto bene ?” –
“si, grazie signora.. tutto benissimo”.
Andai in cucina a portare la spesa e mentre posavo le buste sentì la voce di Davide: “Mamma, scusami, io devo andare a comprare un giornale … torno subito, mi assento solo mezz’oretta”.
Mi raccomandai di non fare tardi e di tornare subito perché dovevamo ancora pranzare, non feci neanche a tempo a finire le solite “materne” raccomandazioni che sentì la porta chiudersi.
Nel silenzio della casa mi riabbandonai ai miei pensieri ma stavolta non riuscì a razionalizzare e mi avvolse l’ eccitazione.
La mia mano cominciò, quasi automaticamente, a titillare i miei capezzoli attraverso la camicetta di seta bianca, le cosce cominciarono a sfregare tra loro producendo un fruscio dovuto all’ attrito delle autoreggenti tra loro,
la mia vagina cominciò ad inumidirsi e potevo sentire chiaramente il vento fresco che penetrava dalla finestra socchiusa.
Con gli occhi chiusi vedevo solo quel pene duro e dritto, bagnato di saliva tenuto stretto in quella mano che scorreva senza tregua in quel massaggio erotico.
Ma all’ improvviso il silenzio si ruppe: “Signora, mi scusi”
Il cuore mi arrivò in gola : “Luca !! pensavo che anche tu fossi uscito! Mi hai fatto paura !” non sapevo come giustificare come mi trovassi in cucina con la mano dentro la camicetta, la gonna alzata ed il sedere poggiato sullo spigolo del frigorifero che, bagnato dai miei umori, non lasciava spazio a fraintendimenti su quanto stessi facendo.
“Mi scusi signora … non sapevo che… si insomma… credevo… mi perdoni!”
Luca era rosso, imbarazzato e… eccitato, dalla sua tuta si vedeva il pene duro come può esserlo quello di un diciassettenne infoiato.
“Ti sei eccitato ? mi stavo masturbando … ti piacerebbe che continuassi ?”
Non aspettai neanche la risposta (che era ovviamente positiva) e presa la sedia ci poggiai sopra un piede scosciandomi in maniera veramente sconcia e scostando il bordo delle mutandine ricominciai con la mano quello che stavo facendo prima contro lo spigolo del frigorifero.
Vedevo Luca che si spostava il cazzo contenuto ormai a fatica nella tuta e nelle mutande e martoriato da quella erezione incredibile.
Lo pregai di avvicinarsi, gli liberai il pene dagli indumenti e mi accosciai davanti a lui dilatando oscenamente la figa la quale grondava, madida di umori.
Cominciai a leccare il glande con un movimento rotatorio della lingua sempre più veloce, poi cominciai a baciare la punta del cazzo di Luca e ad ogni bacio allargavo un po’ di più le labbra fino a prendere completamente in
bocca il membro succhiandolo fino alle palle.
Dopo i primi intensi succhiotti Luca venne nella mia bocca tanto che stentai a trattenere tutto lo sperma e fui costretta ad ingoiare.
Non ero ancora paga, ormai la mia eccitazione era estrema, mi alzai, baciai Luca in bocca, un bacio lungo ed infoiato mulinavo la lingua nella sua bocca mentre con la mano lo masturbavo.
In breve Luca fu di nuovo pronto, lo stesi sul tavolo e cominciai a strusciargli le tette sul cazzo cominciando una spagnola che Luca sembrava gradire parecchio, tanto che mi afferrò i seni e li strinse intorno al pene
cominciando a scoparmi tra le tette.
Mentre Luca mi chiavava il petto mi girai verso la finestra e vidi quello che non avrei mai voluto vedere.
Davide era li, dietro la finestra che spiava me ed il suo amico mentre fottevamo.
La cosa mi eccitò ancora di più e fermai la spagnola girai Luca sul tavolo in modo che io potessi dare la faccia alla finestra, inumidì il cazzo di Luca con la bocca e salendo sul tavolo cominciai a cavalcare quei centimetri
di carne che ormai entrando ed uscendo dalla mia fica producevano un rumore eccitantissimo.
Io scopavo Luca e guardavo mio figlio che dietro la finestra si stava certamente masturbando.
Luca venne dopo una ventina di minuti inondandomi la figa di caldo e viscoso sperma.
In preda all’ orgasmo avevo chiuso gli occhi e quando le contrazioni terminarono li riaprì senza, però, vedere Davide dietro alla finestra,pensando che fosse stata un “miraggio”.
Io e Luca ci finimmo di sistemare giusto in tempo per il rientro di Davide che con la sua rivista in mano ci salutò come se niente fosse, il che mi confermò che dietro quella finestra, mio figlio, non c’era mai stato.
Tutto continuò serenamente fino a quando Luca se ne andò ed io rimasi sola con mio figlio Davide.
“Mamma, scopa bene Luca ?”
Feci finta di non sentire e continuai a lavare i piatti.
“Lo sai che era vergine ?”
Continuavo a fare la gnorri e a lavare i piatti “Certo che te lo sei spolpato per benino vero ?”
Continuando a fare finta di niente uscì in terrazza per prendere uno straccio e vidi, ebbi la conferma !
Sul muro, sotto la finestra, c’erano i segni visibili di una sborrata lasciati li apposta.
Rientrai con l’ animo angosciato ma sempre facendo finta di niente cominciai ad asciugare le stoviglie.
Fu allora che Davide mi si avvicino da dietro poggio il suo cazzo sul mio culo e disse : “Che bella mammina troia che ho ! dimmi il cazzo di Luca era duro come il mio ?!”
Volevo resistere, andarmene, ma l’ eccitazione mi stava nuovamente sopraffacendo.
“Allora ! dimmelo !! era così duro e lungo ?? ti piacerebbe che te lo infilassi nel culo ora ? dai mammina, lo so che ti piacerebbe !”
Nel frattempo mi stava alzando la gonna con una mano e mi pastrugnava le tette con l’ altra.
“Che bella mammina troia che ho ! neanche le mutande ti metti ?? o le hai sporcate con Luca ?”
Mi stava toccando e parlando, la cosa mi faceva morire , tremavo e non riuscivo a parlare, stavo quasi per svenire quando sentì la punta del cazzo di mio figlio che puntava contro il mio buchetto.
Non so cosa mi accadde lo strattonai, mi riabbassai la gonna e mi girai di scatto, gli presi con la sinistra il pene e cominciai una sega furiosa mentre avevamo cominciato a limonare in modo infoiato e violento.
Mi sborrò sulla pancia, continuai ancora a baciarlo per un poco e corsi in camera mia chiudendo la porta a chiave.
Mi risvegliai la mattina stordita e confusa, Davide mi salutò con il solito “Ciao mamma, io vado a scuola”.
Ancora oggi non so se ho sognato o mi è successo davvero so solo che da allora porto a casa i miei uomini e ho sempre la sensazione che qualcuno da dietro le finestre di casa mi spii.