Dopo una lunga settimana di lavoro decido di portare la mia lei a mangiare qualcosa fuori, la chiamo il venerdì sera e le dico di prepararsi al meglio perché l’avrei portata al ristorante, lei molto contenta mi dice che non mi sarei pentito di come si sarebbe vestita.
Giungono le 20:15 passo sotto casa sua e gli citofono dicendogli di scendere, l’aspetto da quasi 5 minuti in auto e comincio ad essere impaziente di vederla, eccola, indossa una cortissima gonna con un grande spacco laterale che lascia intravedere le autoreggenti, una camicetta lasciata molto sbottonata per lasciar intravedere in suo bellissimo seno e i capelli raccolti che scoprono il suo viso, dopo averla ammirata sale nell’auto, mi salutò dandomi un bacio molto caldo e mi tasta il cazzo, che a quella visione era diventato duro, io mi ricompongo e parto, destinazione ristorante cinese.
Durante il tragitto non fa altro che prevocarmi accavalla le gambe facendomi vedere le sue coscie avvolte dalle calze nere si toglie il soprabito e nel farlo allunga la sua mano verso il mio cazzo duro, lei se ne accorge e mi dice che nelle macchine faceva molto caldo così prende e si sbottona ancora di più la camicia, io ormai al culmine non ce la faccio più e per calmare i bollenti spiriti gli appoggio una mano sulla coscia lei me la prende e se la infila sotto la gonna, facendomi sentire il suo perizoma umido dalla eccitazione io lo scanso e comincio a toccarle il clitoride, mentre guidavo sentivo lei che cominciava a gemere e infilarsi un dito in bocca per succhiarlo io continuavo a stuzzicarle il clitoride e lei godeva godeva fino a quando mi prese il dito e se lo infilò nella fica, lo infilava e lo sfilava con un ritmo perfetto, venne e mi inondò con il suo succo.
Arrivammo a destinazione e prima di scendere le dissi di togliersi le mutandine e di andare in giro senza, scendemmo dall’auto e facemmo una breve passeggiata per la città, eravamo eccitatissimi entrambi e la fame ci stava passando ad un tratto la mia lei vide una fontanella e mi disse che aveva sete, gli si avvicinò e comincio a bere si chinò gli si alzò la gonna che mi face vedere le calze e la sue fica libera di prendere aria io avevo il pene di marmo, si girò verso di me e si pulì la bocca con un dito, riprendemmo a camminare ma ormai la fame era passata e anche il ristorante ormai aveva quasi chiuso, decidemmo di rientrare a casa, salimmo in macchina e ci avviammo verso casa, lei nel salire in auto mi aveva fatto eccitare ancora di più con il suo modo provocantissimo, facemmo pochi chilometri che lei mi tirò giù la zip dei pantaloni e me lo prese in bocca io riuscivo a ma la pena a controllare l’auto lei succhiva e sponpinava come non mai e io godevo mentre guidavo.
Mentre mi succhiava la cappella ebbi un idea vidi una strada sterrata e decisi che casa era troppo lontana, così ci andai per appartarci un po’ lei capendo si era eccitata ancora di più ci fermammo dietro un cespuglio spensi l’auto, lei mi prese il cazzo e comincio a menarmelo, io gli stuzzicai i capezzoli, che ormai erano durissimi per il piacere, ad un tratto le dissi che mi sarebbe piaciuto far finta che lei era una prostituta, a quel desiderio si tolse la camicia si mise il soprabito e scese, mi disse di andare un po’ più, girare l’auto e andare verso di lei, così sembrava una vera e propria puttana, io eccitatissimo feci manovra, girai l’auto e la illuminai con i fari, era li davanti a me come una vera puttana con la gonna cortissima le calza autoreggenti nere e il soprabito lasciato un po’ aperto per far vedere il reggiseno, io la feci salire e gli chiesi il prezzo mi disse che poi ci avrebbe pensato, l’aria nell’auto era cominciata ad essere calda cominciammo a baciarsi, la leccai ovunque cominciai dai capezzoli fino a scendere verso la sua fica lei intanto godeva, godeva e godeva ad un certo punto, mentre io ero intento a leccarle i capezzoli, lei tirò fuori dalla borsetta un vibratore e mi disse di infilarglielo dove volevo, io incredulo, lo presi e comincia a stantuffaglierlo nella sua fica, lei godeva come non mai si dimenava per tutta l’auto in preda al piacere io cominciai a farmi una sega vedendo le mia lei godere in quel modo, lei veni bagnando tutto il fallo di gomma che vibrava.
Lasciò il fallo di gomma e prese il mio, me lo spompinò poi mi saltò sopra e cominciò a cavalcarmi come una porca, io godevo, saltandomi sopra lei gemeva come una cagna, ma non gli bastava, prese il mio cazzo e se lo infilò nel culo, estasiato dal piacere resistetti poche botte e gli venii tutto nel culo, lei però non soddisfatta fece una cosa che mi face eccitare molto, si mise a cavallo del cambio dell’auto e se lo infilò nella fica cominciò a fare su e giù io non sapendo che fare potevo solo guardarla lei continuava a fare su e giu su quel cambio fino che non lo bagnò di piacere.
Ci ricomponemmo e mi avviai per riportarla a casa,lei un po’ stanca si addormento su sedile, per strada vidi molte prostitute e il cazzo ricomincio a pulsarmi ma fu tutto solo un attimo poco dopo anche la stanchezza si prese possesso di me.
Riportai la mia lei a casa la salutai calorosamente e tornai alla mia dimora fredda e sola