<<Niente da fare la macchina non vuole proprio partire…credo che rimarrò qui tutta la notte!>>, era proprio quello che credeva Laura mentre sulla superstrada guardava la sua macchina che non si decideva a partire,
<<forse è il caso che chiami Massimo, anche se non è qui magari mi può mandare a far riprendere da qualcuno..>>, resto ancora un pò interdetta e prese il telefono per chiamarlo.
<<Pronto amore? Sono Laura..si è rotta la macchina chi posso chiamare?>>, sconcertato rispose
<<Aspetta che provo a chiamare il servizio di soccorso stradale e gli dico dove sei..ora ti richiamo!>>,
<<va bene, tanto non vado da nessuna parte>>.
<<Amore ho chiamato tra cinque minuti dovrebbe esser lì un incaricato, per qualunque problema chiamami!>>, <<si tranquillo, grazie.>>.
Dopo pochi minuti arrivò un carroattrezzi gigante, giallo e ne scese un uomo virile e impostato che mi venne incontro dicendomi
<< A me non pare lei il signore che ha chiamato dov’è?>>, <<mi scusi, quello era mio marito,solo che è fuori per lavoro e ha provveduto indirettamente al mio recupero.>>,<<e suo marito si fida a mandare in giro una così bella signora tutta sola? non si vergogna ad andare in giro con quel vestitino così fino e trasparente? è senza calze ed è dicembre! per non parlare dei suoi tacchi..dove vuole arrivare? no non va per nulla bene, ora la farò essere io la vera mignotta,che finge d’essere!>>. l
a prese per un braccio e la tirò forte a se, la palpò velocemente e continuò strappandole il vestito, << è inutile quest’abito si strappa senza neppure chiederglielo o è lei che non resiste a spogliarsi?>>, così Laura iniziò ad urlare, non la sentiva nessuno, non poteva far altro che ribellarsi, ma al tizio non piaceva questo comportamento così le prese la testa tra le mani e le disse <<ora sei la mia cagna!>>.
Si sbottonò i pantaloni, li lasciò cadere a terra con le mutande, e l’abbasso con molta forza, il vestito ormai non era che uno straccio per terra e quella scena non fece altro che eccitarlo, aveva un cazzo già grande, ora era il cazzone più grande e cattivo che l’avrebbe posseduta.
Glielo infilò a forza in bocca, scopandola fino a toglierle il respiro, si dimenava, senza via di fuga. Dopo un pò però si era stufato del suo comportamento così decise di farla un pò godere, l’alzo, e iniziò a toccarle la fica, che era già umida, al solo tocco dell’indice stava divenendo un lago, lui allora fece finta di nulla ed iniziò a masturbarla, prima un dito, poi due, poi tre…e intanto con il pollice le massaggiava il clitoride, ormai non urlava più dal dolore ma dalla goduria, fino a quando non cominciò a bagnare l’ano con l’ultimo dito.
Se le stava piacendo, ora non più, gli chiedeva di scoparla e cosi fece.. tolse le dita umide dalla fica e gliele mise dietro tre con violenza, per poi levarle di colpo ed inserirgli tutto il suo cazzo nel culo.
Le grida furono fortissime a quel punto, tanto che compassionevole mentre la inculava tornò a toccarla davanti, non sapeva più se piangere o godere, stava venendo in continuazione.
<<Puttana, lo vei che ti piace guarda come godi! ora te lo spacco il tuo bel culetto, ti scopo tutta..sei una mignotta!!!dillo!!!>>
<<si sono la tua mignotta scopami tutta dai sono tutta tua!!!>>.
Quelle parole furono l’ultima goccia che lo fecero traboccare, stava per venire, iniziò a muoversi con foga e prima di venire la girò e gli venì in faccia.
Era finita, lui la guardò e con disprezzo la lasciò li per terra inerme ed andò via, poco dopo squillo il telefono era Massimo <<Amore è arrivato il soccorso?>>…