Doveva essere solo uno stupido scherzo. Ne avevamo parlato tantissime volte: io,lei e un’ altra, ma anche un altro, tanto era solo uno scherzo, un innocente gioco. Quella sera non aveva tanta voglia di uscire. Sara in inverno preferiva restare a casa,con la sua tazza di tisana bollente e il suo inseparabile plaid sulle gambe. Io insistei molto, quella sera non ce la facevo a restare a casa di nuovo, meglio una birra in piazza, al nostro solito bar sotto casa. Si alzò di scatto, e nel giro di pochi minuti si fece trovare pronta. Arrivammo al bar intorno alle 23,00, non c’era tanta gente,Sara era molto annoiata e la mia insistenza nel convincerla a scendere l’aveva molto stizzita;ordinò subito un Southern Comfort, un wiskie dolce, io la mia solita vodka. Dopo un’ora e tre giri di cicchetti vedevamo doppio. Il nervosismo di inizio serata era passato.L’alcol aveva riappianato la situazione, ora eravamo brilli e pronti per tornare a casa a farci una sana scopata. Chiedo il conto, ma il cameriere mi arriva al tavolo con un altro bicchiere di wiskie e con uno di vodka:”Sono offerti da quel ragazzo seduto al tavolo in fondo”- mi dice. Mi giro guardo il nostro “benefattore” e gli sorrido, con un cenno gli chiedo di avvicinarsi, lui prende il borsone che ha sotto il tavolo e si avvicina.E’ alto, spalle larghe, capelli mossi e sguardo sveglio.Sara lo spoglia con gli occhi. Si chiama Lucas, è un immigrato della repubblica domenicana, lavora qua come cuoco in un ristorante etnico. Iniziamo a parlare, dice di averci offerto da bere perchè si divertiva a guardarci, gli ricordavamo lui e la sua fidanzata domeninicana. Ormai l’alcol salito alla testa è tanto, ma lucas è simpatico e vale la pena continuare la chiacchierata. Inizia a piovigginare, quelle classiche goccioline insistenti e sottili. Ci ripariamo sotto la tenda del bar, ma non basta. Sara mi guarda mezza ubriaca, poi guarda il nostro nuovo amico e gli chiede di salire a casa nostra per continuare la chiacchierata al caldo e all’asciutto. Lucas accetta immediatamente. Lo sguardo che sara mi aveva fatto prima di invitare lucas a casa, non mi era paiciuto affatto. Sara non regge l’alcol e poi quando è ubriaca scopa come una selvaggia…due+due..
Saliamo a casa, via i cappotti e ci ritroviamo sul divano a sorseggiare ancora qualcosa. Sara si allontana per cambiarsi i jeans bagnati dalla pioggia.
Torna dopo 5 minuti con un vestitino di lana verde corto fino ai glutei e scollato sul seno, un cinturone nero in vita e degli stivali al ginocchio.
Lucas la guarda arrapato.Io vado in cucina e la chiamo, senza gridare per non farmi sentire dal nostro ospite le chiedo come cazzo si è vestita: lei mi morde il labbro, mi mette una mano sui pantaloni e mi dice, “dai,rilassati”.
In realtà il mio cazzo, alla sola idea di quello che sarebbe potuto succedere era già in tiro da un pezzo. Cerco di riordinare le idee in cucina, penso a quello che sta succedendo, bevo un goccio di vodka e mi affaccio dalla porta per vedere la situazione in salotto. Sara era seduta sul divano accanto a lucas, appena mi vide sulla soglia della porta fece scivolare la mano sulla patta dei suoi pantaloni.Un brivido mi attraversò. Restai sulla soglia della porta a osservare la scena. Sara caccio fuori il cazzo di lucas e lo iniziò a toccare, lui le accarezzò i capelli e la portò con la bocca all’altezza della sua cappella.Le labbra di Sara iniziarono a sfiorare quella cappella mulatta, poi la lingua ne iniziò a gustare il sapore. La lingua di sara passava veloceemente dalle palle al cazzo di lucas.La pompa durò pochissimo, il nostro nuovo amico si alzò prese sara per mano e la portò vicino la sedia di ferro che abbiamo vicino il balcone.Si sfla i pantaloni, si abbassa le mutande e caccia fuori un cazzo di proporzioni smisurate. Sara lo guarda arrapatissima, lui si siede, la prende per i fianchi e la fa sedere su quel cazzo enorme e la inizia a stantuffare lentamente. Sara inizia a gemre e a godere. Con le sue mani lunghe poi le abbassa il vestito sulla pancia e le inizia a leccare le tette. Io ormai eccitato come un porco inizio a toccarmi il cazzo, anche i mie pantaloni vanno giù e la mia mano accompagna il ritmo con cui Lucas si scopa la mia ragazza. La situazione mi piace, mi avvicino e inizio a toccare le tette di Sara che con uno sguardo da troia mi guarda a mi sorride poi senza dire niente mi prende il cazzo in mano e me lo inizia a leccare.Lucas si rende conto che ci sono io e si ferma. Sara scende da quel cazzo enorme e si appoggia con la bocca sulle palle di Lucas volgendomi il culo. La mia ragazza in mezzo a me e a un mulatto, con un cazzo in bocca e uno nella figa. Solo nei nostri sogni era successa, e invece eravamo lì a godere come dei porci. Sono venuto dopo nemmeno dieci minuti, ero eccitatissimo.La mia sborra colava dalla figa bagnata di Sara, che d’improvviso si alza mi prende e mi mette il cazzo di lucas in mano. Che sensazione, mai avrei pensato..e invece dopo averlo toccato per bene lo iniziai a leccare e succhiare .Lucas venne in maniera copiosa sulla faccia della mia ragazza che intanto era stesa a terra a leccarmi le palle mentre io spompinavo il nostro amico.Ci addormentammo nudi sul divano del salotto. Quella volta non era stato solo un sogno..
