Negli ultimi tempi la vita sessuale con la mia compagna, Elena, si è un po’ spenta. Non so bene per quale motivo, forse il lavoro, gli impegni, o chissà. Sta di fatto che, dopo aver vissuto diverse situazioni davvero insolite per noi, ed eccitanti oltre ogni immaginazione, era da un po’ che ci si limitava alla solita scopata di routine, magari la sera prima di dormire. Certo, il sesso con Elena era sempre comunque bello ed appagante, ma era da un po’ che si facevano le solite cose. Qualche giorno fa, improvvisamente invece, si è presentata l’occasione di trasgredire, in un modo che mai avrei immaginato, e quando davvero proprio non ci pensavo. Elena era solita recarsi dall’estetista per cerette, sopracciglia, lampade e quant’altro. Vicino casa nostra c’era un centro estetico cui lei si rivolgeva spesso, gestito da quattro ragazze. L’estetista professionale era una ragazza all’apparenza normale, quasi anonima, sui 28 anni, un viso gentile, acqua e sapone, senza trucco, lunghi capelli lisci, le forme giuste con un seno abbondante ed un bel culo grande. Questa ragazza si prendeva sempre cura di Elena, fino a che, un giorno, durante una seduta, disse che avrebbe lasciato il lavoro in quel centro estetico per divergenze con la proprietà. Sarebbe andata a lavorare in un altro centro estetico in un paese vicino al nostro, pochi chilometri e lasciò il suo numero a Elena, che con lei si era trovata molto bene. Qualche settimana fa, Elena prese un appuntamento e si recò da Alice, questo il nome dell’estetista per una seduta depilatoria. Al suo ritorno a casa, dopo circa due ore abbondanti, me ne parlò in modo entusiastico. A ripensarci dopo, anche troppo direi, come indubbiamente troppo era il tempo che ci aveva passato, due ore per quattro peletti. Sul momento non ci feci caso, ma poi capii. La scorsa settimana Elena mi chiese di accompagnarla al centro estetico. Aveva preso un appuntamento al sabato mattina alle 13, e mi sembrò abbastanza strano un appuntamento all’ora di pranzo. Lì per lì pensai che forse l’aveva preso a quell’ora per non trovare troppa gente e non aspettare. Io non avevo molta voglia di accompagnarla, mi sarei annoiato a morte ad aspettarla mentre si faceva cerette e sopracciglia, però decisi di accontentarla, un po’ perché eravamo in giro, un po’ perché pensai che magari avrei incrociato qualche bella figa. Arrivammo al centro estetico, Alice venne ad aprirci e rimasi subito deluso notando che non c’era nessuno oltre lei. Anche la titolare del centro era andata a pranzo, quindi eravamo solo noi tre e nessun’altra da guardare. Alice salutò affettuosamente Elena e mi disse che potevo accomodarmi su una poltroncina all’ingresso e nell’attesa c’erano delle riviste di gossip, avrei passato il tempo così. Alice era in tenuta da lavoro, indossava un pantalone largo bianco da cui si vedevano chiaramente delle candide mutandine molto normali ed una t-shirt larga, anche bianca che non nascondeva però le sue tettone dentro il reggiseno. Alice e Elena sparirono in una stanza illuminata lungo il corridoio buio. Mi accomodai e iniziai a leggere una rivista. Le sentivo chiacchierare, le loro voci facevano da sottofondo alla mia lettura. Ero davvero immerso in mille pensieri, quando improvvisamente feci caso che le due non parlavano più. Non le sentivo più chiacchierare, solo una musica di sottofondo a volume bassissimo era diffusa nel centro estetico. Ovviamente mi era proibito inoltrarmi nelle sale per il semplice fatto che ero un uomo e quello era un centro quasi esclusivamente per donne, ma quello che avevo sentito mi incuriosì troppo, e così, nel modo più silenzioso possibile, mi avvicinai lentamente alla stanza in cui Elena e Alice si trovavano. Più mi avvicinavo, più i suoni che percepivo mi erano chiari. Sentivo dei mugolii silenziosi, sommessi, e dei respiri affannosi appena accennati. Mi affacciai con discrezione e la scena che mi si presentò davanti mi fece diventare il cazzo di marmo: Elena era sdraiata sul lettino con indosso solo una canotta bianca, con le cosce completamente spalancate e le mani sulle sue tette, mentre Alice, ancora completamente vestita, era piegata con la faccia immersa nella fica di Elena intenta a leccarla avidamente, infilandole le dita dentro lentamente. La testa di Elena era reclinata all’indietro, Alice mi dava le spalle e quindi non potevano vedermi. Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai con il cazzo in mano indeciso sul da farsi, non osavo farmi avanti per non essere cacciato in malo modo, anche perché non conoscevo Alice ed i suoi gusti, mentre pensavo queste cose, iniziai a segarmi, il mio cazzo era duro allo spasimo, vedere mia moglie leccata da una ragazza mi faceva impazzire. Ad un tratto Elena tirò su la testa per spingere la testa di Alice ancora di più sulla sua fica. Restai paralizzato! Mi aveva visto, e l’aveva detto a Alice. Non sapevo cosa fare, ero lì fermo col cazzo in mano, quando Alice, sorprendendomi, sempre restando chinata fra le cosce di Elena e leccandole la fica, con un movimento incredibile si sfilò i pantaloni restando in mutandine. Elena si lasciò andare all’indietro mugolando, mentre Alice aveva preso ad accarezzarsi la fica con la mano, da sopra le mutandine. Adesso anche lei mugolava del piacere che da sola si stava procurando. Sempre senza nemmeno voltarsi, e senza mollare la fica di Elena, Alice si sfilò le mutandine lasciandole cadere per terra. Ora potevo ammirare la sua fica gonfia ed il suo culo fantastico, mentre lei sempre leccando Elena continuava a masturbarsi velocemente. Non potevo resistere oltre. Lentamente entrai nella stanza, mi avvicinai a Alice che era messa a pecorina mentre leccava la fica della mia compagna, ormai in preda al piacere più assoluto. Posai leggermente il mio cazzo durissimo alle sue chiappe per vedere la sua reazione: non si scompose minimamente. Divaricò leggermente le gambe, al che io strofinai un po’ la cappella gonfia sulle sue grandi labbra e con un colpo lento ma deciso, la penetrai in fica. Era fradicia, evidentemente leccare la figa di Elena l’aveva eccitata molto. L’afferrai per i fianchi, e la stantuffavo sempre più velocemente mentre lei, come se nulla fosse, continuava a dedicarsi alla fica di Elena, che fu la prima a raggiungere un potente orgasmo. Dopo poco venne anche Alice, inondandomi dei suoi umori fin sulle cosce. Le due donne, come se fossero già d’accordo, invertirono i ruoli. Adesso Alice era sdraiata sul lettino con le gambe oscenamente aperte e Elena era a pecorina che reclamava il mio cazzo dentro. L’accontentai subito e la presi nella stessa posizione in cui avevo preso Alice prima. Ero eccitato al massimo, scopavo la mia compagna mentre lei leccava la fica di Alice come mai le avevo visto fare, sembrava una lesbica incallita. Entrambe le donne raggiunsero un secondo orgasmo, io stavo per sborrare e così decisi di prendere fiato, volevo divertirmi ancora un po’. Non ebbi nemmeno il tempo di rifiatare perché Alice afferrò letteralmente Elena portandola sul lettino e iniziando un 69 con lei sopra e Elena sotto. Alice era davvero indiavolata, ma era molto chiaro che preferiva le donne. Cercava la fica di Elena, godeva come una porca, molto più che col mio cazzo dentro. Probabilmente l’aveva preso da me solo per stare al gioco, ma il suo vero obiettivo era la fica di Elena. Mi avvicinai a Alice offrendole il mio cazzo a portata di bocca. Alternava leccate al mio uccello ed alla fica di Elena, ma si vedeva chiaramente che preferiva quest’ultima, così, visto che ero prossimo alla sborrata, mi portai dietro di lei e mentre loro continuavano a leccarsi e penetrarsi, io le infilai tutto il mio cazzo in fica. Alice era in estasi, godeva ansimando e gemendo come una vera vacca, col mio cazzo che la stantuffava per bene e la lingua di Elena che le percorreva la fica, e che ogni tanto giocava anche con i miei coglioni ormai pieni al limite. Elena ebbe un nuovo orgasmo, la sentivo gemere come solo lei sa fare, e questo scatenò anche la mia sborrata che arrivò quasi contemporaneamente. Estrassi il cazzo dalla fica fradicia di Alice e schizzai ovunque, sul suo culo e sulla faccia di Elena che mollò per un attimo la fica di Alice e si infilò il mio uccello in bocca, regalandomi gi ultimi spasimi di piacere e bevendo gli ultimi fiotti della mia sborra bollente
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