19th Birthday
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Orge e Gang BangTriangolo

La mia ragazza accarezzata da…

Dopo l’esperienza avuta al mare (vedi La mia lei esibita al mare) non riuscii più a staccarmi da certe fantasie. Con Chiara era andato tutto a posto, aveva realmente creduto che fosse stata una svista, ma io non riuscivo a togliermi dalla testa quella sua involontaria esibizione.
Il suo rossore di pudico imbarazzo mentre la esibivo senza difese davanti a quelle due iene, la sua assurda bellezza mentre stava lì in spiaggia, incredula a mutandine calate mostrando a tutti i fortunati presenti quel fine vello rosso, intravvedendo tra la sua peluria quella stupenda conchiglia che era la sua fica. Era stato tutto troppo assurdo, agrodolce, forte eccitante… E ora la mia fantasia non poteva smettere di viaggiare. Chidendo sempre di più.

Il problema era che Chiara pur essendo una bellissima ragazza era molto timida tanto da non amare esibirsi neppure per me, il suo ragazzo. L’occasione per realizzare una delle mie fantasie però si presentò il giorno del mio compleanno, giorno in cui fece l’errore di debuttare nella mia giornata dicendo – Chiedimi quello che vuoi…-.
Devo premettere che dopo lo scherzetto in spiaggia ero rimasto in buoni rapporti con gli amici di Chiara che avevano assistito, ovviamente speravano di poter godere di qualcosa di più e non mancavano di stuzzicarmi sul fatto… Così accadde che alla mia festa di compleanno, che si svolse a sera in casa mia (i miei erano in vacanza) furono invitati anche Paolo e Luca. Mi limitai a chiedere a Chiara di vestire come io volevo e ovviamente di restare la notte da me.
Quella seta era uno schianto: capelli raccolti, trucco marcato, vestitino nero, attillato, corto tanto da lasciare intravvedere il bordo delle autoreggenti a ogni movimento, completino intimo bianco tutto in pizzo, con corpetto, perizoma… Un sogno erotico…
Per tutta la sera gli sguardi di maschi (arrapati) e femmine (invidiose) erano tutti per lei. La festa fu normale, non mancai di incitare la mia lei a bere più del solito, poi a l’una con la scusa che i vicini si sarebbero lamentati feci sloggiare tutti, o quasi…
Precedentemente mi ero accordato con Paolo e Luca che dopo aver salutato tutti si nascosero in dispensa, luogo da cui sarebbero usciti solo dopo un mio segnale. Dissi a Chiara che questa volta volevo fosse speciale.. La feci bendare, misi una colonna sonora adeguata e la feci coricare sul tavolo della sala da pranzo, senza vestito, coperta solo da quell’intimo da urlo.
– Ragazzi volevate vedere qualcosa di meglio? Seguitemi e zitti!-
Avevano capito che tipo ero, ma l’incredulità e l’eccitazione erano palpabili… Si avvicinarono, la studiarono in tutte le sue forme, e io piano piano cominciai a spogliarla. Prima il reggiseno,lentamente… Poi le mutandine… Le dissi di stare ferma, passiva. Così fece, l’ubriachezza la rendeva più malleabile del solito, la benda più disinibita. Cominciai a massaggiarle i seni con un unguento per massaggi, piano piano… Perdendomi nelle sensazioni tattili e della mente. Lasciando che il gioco di specchi e sguardi e amplificazioni si impossessasse di me. Quei due stavano impazzendo mi facevano segno di continuare, non staccavano gli occhi dal cespuglietto rosso della mia dea. Cominciava a inumidirsi, il sangue cominciava ad affluire in quella sua bellissima conchiglia evidenziandone le forme… Ora aveva le gambe divaricate, ci mancava poco che quei due sbavassero. Cominciai a carezzarla tra le gambe, lentamente, con delicatezza, stuzzicandola nelle zone sensibili. Volevo che impazzisse, e a giudicare dai suoi sospiri e dai movimenti pelvici ci stavo riuscendo. I due “amici” nel frattempo cominciavano a perdere il controllo, e pure io. Così decisi di andare oltre. Feci mettere Chiara a gattoni, le feci divaricare le gambe. Volevo che si mostrasse in tutto e per tutto. Volevo che fosse sconcia, in mostra come un bellissimo oggetto d’arte. Su quel tavolo come un piedistallo, mentre offriva la visione migliore che quei due pippaioli avrebbero potuto sognare… I seni bianchi pendenti e turgidi, la fica arrossata, gonfia di umori, le sue bellissime natiche schiuse, il suo buchetto del culo chiaro che tanto avevo dovuto attendere con lei per poterlo ammirare. Ora era tutto alla mercè di due semi estranei…
Cominciai a tintillarle il clitoride, poi a penetrarla lentamente con un dito. Ogni volta che entravo un pò di più potevamo vedere le contrazioni del suo fiorellino rasa… era meglio che nei miei sogni.Luca ormai inebetito si era messo a un centimetro da quello stupendo culetto, fissava quel dito, quella fica tanto vicina da sentirne l’odore..
Ovviamente non potevo controllare oltre quei due ne me. Così dovetti dare loro un pò di più.
Mi staccai da Chiara. Ora era il loro turno…

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