In quello scompartimento eravamo solo in tre, bè dopotutto era notte… Eravamo io e una giovane coppia, avranno avuto sui 25-30 anni.
Io non sono più giovanissimo ma devo dire che i miei anni li porto bene, mi tengo in forma.
Quello era stato un viaggio di lavoro, stavo tornando a casa mia. Il tragitto in treno era abbastanza lungo e noioso, 7 ore. Per questo avevo deciso di partire la sera, avrei viaggiato di notte e dormito un pò.
Purtroppo di dormire non mi riusciva proprio, così decisi di mettermi a sedere e leggere un pò.
Verso metà percorso salì sul treno quella coppia. Lui era un tipo un pò strano, capelloni lunghi e spettinati tutti raccolti in delle treccioline, penso siano i famosi dread o rasta non so bene…i suoi abiti erano un pò troppo larghi per la sua taglia e anche un pò sporchi ma aveva un bel viso sottile.
Lei era una vera bomba sexy. Aveva una minigonna nera con degli stivali fino al ginocchio e una magliettina strettissima che stringeva due tette favolose, sarà stata una terza, ma così sacrificate in quella maglietta sembravano molto più grosse; inoltre i primi bottoni in alto erano slacciati per cui riuscivo ad ammirare un bel panorama. Teneva i capelli nerissimi, probabilmente tinti, raccolti e alcune ciocche le incorniciavano il viso truccatissimo anche quello di nero. In vita portava una catena argentata le cui estremità ricadevano si lati sui suoi fianchi.
Mi chiesi se il ragazzo non fosse geloso, dopotutto essendo anche lui un uomo dovrebbe saperlo che una ragazza abbigliata in quel modo non lascia indifferenti…
Comunque sia, da quando sono saliti quei due non riuscivo proprio più a leggere, dopo ogni riga gli occhi mi si posavano inevitabilmente su di lei, prima sulla scollatura, poi sulle gambe e di nuovo sulla scollatura.
Ad un certo punto lei si stese sui sedili e ciò mi permise di intravedere il suo perizoma bianco sotto i collant neri.
Il mio pisello aspettava solo quella piccola aggiunta per sfogarsi in un’erezione completa. Per fortuna avevo il libro da mettere davanti altrimenti si sarebbe visto benissimo, dato che indossavo pantaloni molto fini…
Il ragazzo si era addormentato e lei continuava a stare stesa ma sveglia. Mi accorsi ad un tartto che anche lei mi guardava e nemmeno troppo discretamente, mi fissava in viso apertamente.
I miei pensieri come i miei occhi vagavano sul corpo di lei, non potevo fare a meno di immaginarmela nuda e a gambe larghe.
Il mio cazzo non accennava a rilassarsi con tutti quei pensieri…
Dopo un paio d’ore dal loro arrivo, il ragazzo si era alzato ed allontanato, la ragazza si era rimessa seduta
e mi guardava ancora, quando i nostri occhi si incrociarono quella volta mi sorrise.
Cominciavo a non capire più niente, l’eccitazione mi annebbiava e quando lei andò al finestrino e si chinò leggermente mi ritrovai il suo culo proprio davanti.
Teneva le gambe un pò divaricate, lo faceva apposta lo avevo capivo e avevo capito anche che potevo divertirmi con lei…
Le tende dello scompartimento erano tirate e dopotutto non passava molta gente, avevamo abbastanza privacy…Misi la mano tra le sue gambe all’altezza del ginocchio e la toccai, era calda, molto calda, probabilmente quel perizoma bianco era già bagnato. La mia mano scivolò sul collant fino ad arrivare proprio sotto la sua fighetta ma senza toccarla. Lei sospirò e si abbassò leggermente, giusto un paio di centimetri, quel tanto che bastava affinchè la sua figa incontrasse la mia mano.
Strofinavo la figa della ragazza, lei aveva appoggiato entrambe le mani al finestrino e dondolava lentamente il bacino sospirando; pensai che quando sarebbe tornato il ragazzo avrebbe avuto una bella sorpresa…
Mi alzai e la strinsi a me, il mio cazzo spinto contro il suo culo, le mie mani attaccate alle sue tette si infilarono presto nella maglietta e sotto il reggiseno. Lei godeva, la sua vocina mi faceva arrapare ancora di più; dovevo scoparmela a tutti i costi.
La girai e la baciai, sapeva di fumo e di birra; slacciai altri due bottoni della maglietta e liberai le sue tette morbide, mi chinai e me le misi in bocca.
Ciucciavo quelle belle tettone e davo piccoli morsi ai capezzoli irrigiditi, lei intanto se le teneva su con le mani per offrirmele meglio. Avevo assaporato a lungo le tette, era il turno della figa. Le dissi di sedersi, spalancò le gambe, collant, perizoma, c’erano troppe cose…con un dito strappai il collant proprio sulla figa, infilai le dita dentro e allargai lo strappo, poi spostai quel piccolo perizoma e scoprii la figa ricoperta da peletti corti. Mi avventai su quelle labbra rosa e gonfie, leccai, gustai, assaporai tutto, le piccole labbra, il clitoride teso, tutto…
Lei intanto si tirava i capezzoli con le dita e godeva. Era una a cui piaceva il sesso, piaceva scopare e godere. Si lasciava succhiare la figa da un perfetto estraneo con il suo ragazzo che sarebbe rientrato da un momento all’altro…
Infatti stavo leccando la figa alla ragazza da cinque minuti quando rientrò lui. Rimase un pò sorpreso ma non tanto quanto mi sarei immaginato, tuttavia era ben stupito ed era rimasto lì sulla porta dello scompartimento.
La ragazza non lo guardò neppure, conitnuava a molestarsi i capezzoli e a godere.
Dissi a lui di chiudere la porta e di sedersi, lo fece immediatamente e io tornai a dedicarmi alla figa della sua fidanzata spostandomi un pò per fargli godere lo spettacolo.
Leccai quella bella passera gustosa un altro pò, poi mi sedetti e tirai fuori il cazzo, la ragazza si sedette tra me e il suo ragazzo e in un secondo era già chinata su di me, il mio cazzo era sparito nelle sue fauci. Era bravissima a pompare, mi sembrava che avesse una figa in bocca, lo avvolgeva strettamente in bocca e me lo scopava; sentivo la saliva colarmi sulle palle e la cappella che si ingrossava ancora di più.
Il ragazzo avvicinò la mano alla figa di lei, evidentemente voleva partecipare, subito dopo la sorpresa iniziale l’eccitazione aveva avuto il sopravvento su di lui. Gli dissi di non farlo, ma di sedersi di fronte e guardare. Lui un pò contrariato fece quello che gli ordinavo e si sedette di fronte a noi.
La ragazza continuava a leccare e succhiare il mio cazzo e ogni tanto lanciava occhiate maliziose a lui che non poteva fare a meno di toccarsi. La bocca esperta di lei andò a soddisfare le mie palle leccandole e succhiandole. Il mio cazzo era un bagno di saliva, lucidato e gonfio, lei volle riprenderselo in bocca e mangiarlo ancora, non ne aveva abbastanza, continuava a pompare con gusto. Il ragazzo tirò fuori il cazzo dritto e duro e si masturbò mentre io mi godevo il miglior pompino della mia vita con la sua ragazza; sorrisi, era divertente e decisi di divertirmi di più.
Presi lei e la feci sedere su di me di spalle, in modo che il suo fidanzato vedesse bene.
Il cazzo entrò subito dentro di lei che immediatamente iniziò a muoversi come una ninfomane su di me. Era desiderosa di scopare e quell’occasione da brava non se l’era lasciata sfuggire, chissà forse il suo ragazzo non la soddisfava abbastanza…Mi dispiace per lui…
Mi spostai un pò per vedere la faccia di lui, aveva sgranato gli occhi che teneva fissi sulla figa di lei che faceva scomparire il mio cazzo ad ogni spinta, velocemente. La ragazza senza fermarsi si appoggiò in avanti con le mani sulle ginocchia del ragazzo per aiutarsi nei movimenti; lui avvicinò il cazzo alla bocca di lei ma questa non lo degnò di uno sguardo e continuò a scopare con me.
Dissi a lei che stavo per sborrare, si girò e mi avvolse il cazzo con le tette masturbandomi. Tenendogliele strette sborrai colpendola sul viso e sul collo, la mia sborra colò sulle tette che ancora stringevano il mio cazzo.
Mi ripulii e mi ricomposi, il ragazzo se ne stava lì inebetito mentre lei che non aveva avuto l’orgasmo era ancora vogliosa. ‘Ma cosa aspetta a soddisfarla?’ pensai, capii come mai lei era propensa ad andare con altri, quello non era proprio capace di niente. Gli dissi che adesso che l’avevo scaldata per bene poteva godersela lui un pò, ma che doveva imparare a soddisfarla perchè le prossime volte non ci sarei stato io a farla godere.
Tuttavia lui rimase imbambolato e seguitava a masturbarsi, così decisi di pensarci io, tornai a leccare quella figa saporita e morbida e aiutandomi con le dita la masturbai e lei venne con un grido; deliziato da quella musica mi dispiaque il pensiero che non l’avrei più rivista e che non avrei rivisto più nemmeno lui, dopotutto anche lui è stato parte fondamentale del mio piacere…
Mi accorsi che aveva sborrato anche lui ma rimaneva immobile a fissare me e la sua ragazza che intanto si era già ricomposta, poi in malo modo lei le disse di pulirsi e si rimise tranquillamente a sedere guardando il paesaggio fuori dal finestrino.

On the train