La settimana successiva, avevamo organizzato una gita fuori porta in bicicletta. Era l’inizio della primavera, con un clima ideale per appezzare le prime tiepide giornate di sole dopo un lungo inverno. Tiziana e io la sera precedente, ci accordammo per organizzare qualcosa di piccante durante la nostra gita. L’accordo prevedeva di indossare qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo che fosse anche sexy. Decidemmo per un leggero vestito di cotone, un paio d’autoreggenti velate e naturalmente niente biancheria intima. Convincemmo inoltre i nostri mariti a portare le loro macchine fotografiche. Dopo pranzo Simone ed io caricammo le biciclette sulla macchina e ci recammo dai nostri amici e durante il tragitto lui non fece caso più di tanto al mio look. Era esattamente quello che volevo, la sorpresa doveva essere svelata solo quando io e la mia amica avremmo voluto. Arrivammo a casa di Tiziana e Daniele, scaricammo le biciclette e c’inoltrammo nelle campagne circostanti senza una meta ben precisa. All’improvviso una leggera brezza fece alzare le nostre gonne, mettendo in bella mostra le gambe. La cosa naturalmente non passò inosservata, subito Daniele e Simone si lasciarono andare a dei commenti notevolmente spinti, inoltre avvicinandosi continuavano entrambi ad accarezzarci le cosce, incuranti dello spettacolo che stavamo offrendo alle persone che ignare ci passavano vicino. Io ero molto eccitata nell’essere esibita in quel modo, avevo la figa in fiamme, finalmente arrivammo in un luogo appartato con una fitta vegetazione, era l’ideale per appartarci tutti insieme. Lasciammo le biciclette sul ciglio della strada e ci addentrammo tra i cespugli e gli alberi, alla ricerca di un posto tranquillo. Arrivammo in una radura circondata da cespugli, sentii la mano di mio marito infilarsi sotto alla gonna, subito le sue dita frugavano nella mia figa ormai grondante di desiderio. Mi disse di spogliarmi e che voleva immortalarmi come una cagna in calore. Non aspettavo altro, mi sfilai il vestito e rimasi con addosso solo le autoreggenti e le scarpe. Nel frattempo Tiziana e Daniele assistevano a quanto stava accadendo lì vicino accarezzandosi e baciandosi. Simone continuava a fotografarmi mentre mi accarezzavo le tette e aprivo per bene la figa grondante di piacere. Anche Daniele sfilò il vestito a Tiziana, prese la sua macchina digitale e iniziò a fotografare la moglie. Sia Tiziana che io a quel punto eravamo eccitate fuori misura, anche i nostri uomini lo erano a giudicare dal rigonfiamento dei loro pantaloni. Mi avvicinai a Tiziana, i suoi capezzoli erano turgidi, aspettavano solo di essere succhiati. Con le labbra mi avvicinavo alle tette di Tiziana, sentii la sua mano che mi frugava tra le gambe, i nostri mariti intanto continuavano a scattare foto ed a ricoprirci d’insulti. Era proprio un pomeriggio fantastico quello che stavamo trascorrendo tutti insieme. M’inginocchiai per leccare la figa della mia amica, poco dopo Daniele, il marito di Tiziana, si avvicinò, si slacciò i pantaloni e tirò fuori il cazzo già duro da farmi succhiare. Mi staccai dalla figa della mia amica e feci scivolare lentamente nella mia bocca il cazzo duro del marito, avevo appena iniziato a spompinarlo, mentre mio marito continuava a scattare foto, quando in lontananza sentimmo dei rumori sordi simili a tuoni. Speriamo che non finisca a piovere, ci rovinerebbe tutto, pensai per un momento, poi ripresi a spompinare Daniele con ancora più desiderio. Nel frattempo, mio marito aveva fatto mettere Tiziana a pecora appoggiata ad un tronco tagliato e si preparava a scoparsela, adesso era la volta di Daniele di immortalare con la sua macchina digitale la moglie che si faceva fottere. Passò pochissimo tempo e purtroppo cominciammo a sentire la prime gocce di pioggia cadere sulle foglie. Ci rivestimmo in fretta e cercammo un posto riparato per aspettare il passaggio di quel temporale. Ci avviammo verso un casolare mezzo diroccato, ma che in ogni caso poteva offrirci un minimo di riparo. Quando arrivammo, ci accorgemmo che non eravamo i soli ad essere stati sorpresi dal l’improvviso temporale, infatti, c’erano altre biciclette lì vicino e dall’interno del casolare si sentivano delle voci. Ci precipitammo all’interno anche noi nella speranza di trovare ancora posto al coperto, i nostri vestiti erano ormai quasi completamente bagnati. Quando entrammo nel casolare, ci trovammo di fronte un gruppo di sei cicloamatori anch’essi alla ricerca di un riparo. Cercammo un posto per sederci, nel frattempo sia Tiziana che io, venivamo radiografate dagli sguardi di tutti quei maschi, la pioggia aveva reso quasi completamente trasparenti i nostri abiti, mettendo in risalto i nostri seni e ogni altra nostra curva, non ci voleva molta fantasia da parte loro per immaginarci nude. Superato il primo momento d’imbarazzo, ci sedemmo tutti e quattro in un angolo, cercando di scaldarci e di asciugarci. I sei ciclisti, nel frattempo continuavano seppur a bassa voce a squadrarci ed ad esprimere giudizi sui nostri corpi, incuranti della presenza dei nostri mariti. Poi il più intraprendente del gruppo, si alzò e avvicinandosi si offrì di recuperare del materiale per accendere un fuoco e permetterci così di riscaldarci e di asciugare i nostri vestiti. Quando fu vicino, non potei fare a meno di notare che dai pantaloni attillati da ciclista si vedeva benissimo il suo cazzo duro tra le gambe, evidentemente quello spettacolo imprevisto lo aveva arrapato. La cosa naturalmente non sfuggì nemmeno a Tiziana e ai nostri mariti, mi stavo nuovamente eccitando, quella situazione cosi strana e inaspettata era veramente molto intrigante, senza contare quanto era gratificante vedere la reazione di quei maschi. Tiziana e io ci guardammo negli occhi scorgendo l’una nello sguardo dell’altra una certa libidine per la situazione che stavamo vivendo. Tiziana e io, una volta superato l’imbarazzo iniziale, iniziammo a scrutare meglio quei maschi, per vedere se anche in loro, avevamo provocato la stessa reazione. Erano evidentemente un gruppo d’amici tutti tra i 40 e i 50 anni, fisicamente ben messi, niente d’eccezionale, ma sicuramente in ottima forma, anche in un paio di loro si poteva chiaramente vedere un’erezione sotto ai pantaloni. Sia Tiziana che io allargammo leggermente le gambe, per permettere ai cinque estranei di meglio sbirciare sotto alle nostre gonne. I cinque uomini si godevano lo spettacolo, ora si erano fatti più intraprendenti e i loro commenti ormai erano fatti ad alta voce incuranti della presenza dei nostri mariti. Passarono pochi istanti e il primo ciclista, fu di ritorno portando con sé alcuni pezzi di legno che aveva ritrovato in un altro angolo del capanno. I nostri mariti ebbero una reazione di consenso facendo di sì con la testa. La situazione si stava facendo sempre più intrigante, quando i nostri mariti ebbero finito di accendere il fuoco, si avvicinarono e ci fecero alzare, iniziarono a sfilarci il vestiti per poterli fare asciugare al calore del falò. Tiziana e io rimanemmo nude in mezzo al locale con addosso solo le autoreggenti e le scarpe, Daniele e Simone si avvicinarono e mentre ci accarezzavano ci chiesero se avessimo voglia di divertirci con tutti quei cazzi. Era la prima volta che mio marito mi chiedeva di farmi scopare da dei perfetti sconosciuti, mi sentivo il cuore in gola e i battiti a mille, non sapevo se sarei stata pronta ad un’esperienza del genere. Poi con lo sguardo cercai Tiziana che evidentemente aveva già vissuto un’esperienza del genere, si vedeva che era più disinvolta e a suo agio, infatti, con il marito Daniele si era avvicinata al gruppo di ciclisti e stava offrendo il proprio corpo alle carezze di quei maschi. Simone allora mi afferrò per mano e mi accompagnò fino ai sei uomini eccitati ed aiutata anche dalle amorevoli carezze del mio uomo, abbassai i pantaloni al maschio che avevo di fronte, né usci un bel cazzo già quasi duro, era di dimensioni normali, ma con una bella cappella gonfia di voglia. Cominciai a spompinarlo con calma senza fretta, volevo godermi a pieno quella situazione, poiché poi era mio marito a chiedermelo. Poco alla volta tutti i maschi si sfilarono i pantaloni e a turno si avvicinavano per farsi succhiare il cazzo. Adesso ero completamente a mio agio in quella situazione, mi sentivo padrona del gioco, tutti quei cazzi che avevo attorno m’inebriavano. Tiziana nel frattempo era stata messa a pecora e a turno i maschi le leccavano la figa ed iniziarono a scoparla, mi avvicinai alla mia amica, accarezzandola sulla schiena che ad ogni spinta s’inarcava sempre di più. Mi misi anch’io a pecora proprio di fianco a Tiziana, anch’io volevo avere la mia dose di cazzo e naturalmente fui subito accontentata, a turno un maschio mi scopava mentre un altro m’infilava il cazzo in bocca, era tutto fantastico, essere al centro dell’attenzione con la mia amica da parte di tutti quei maschi. Abbiamo ripetuto ancora tante volte quella esperienza e ogni volta è sempre più eccitante.
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