Orge e Gang Bang

In camper

Io e Signora, 35 anni contro 29, siamo felicemente sposati da 4 anni.
La nostra vita procede molto bene, economicamente benestanti, un’ottima intesa rende tutto molto piacevole ed anche la vita sessuale beneficia di questo clima sereno.
Ci desideriamo come due amanti e, nel mondo del fantastico, inventiamo sempre situazioni perverse dove è sempre Tania (è così che si chiama mia moglie) il centro del piacere.
Mi piace, mentre facciamo l’amore, creare situazioni erotiche in cui lei, per un qualche improbabile motivo, viene posseduta da uno o più sconosciuti.

Lei gode molto cerebralmente e questo le fa raggiungere orgasmi violenti.

Poi tocca a lei parlare e, sulla scia del mio racconto, mi dice come vorrebbe farsi scopare dai miei amanti, quanto godrebbe a…. ed io le vengo dentro…… al massimo dell’eccitazione nel sentire ciò che dice.

Al di fuori del letto, di queste fantasie neanche l’ombra.
Però un diverso e sottile gioco c’è comunque.
C’è nella scelta di certi capi d’abbigliamento che, sempre nei limiti del decente, sono tendenti , anche con delicate trasparenze, a risaltare e a far vedere una Tania che asseconda con garbo.
Quando mi capita di accompagnarla a fare acquisti, guardando le vetrine, le suggerisco spesso capi sempre molto attillati oppure mini cortissime.
Lei ormai ha capito che il saperla desiderata mi eccita …….vorrei che lei fosse sempre più provocante, che attirasse sguardi vogliosi e maliziosi.

Alla scopata successiva si riapre il capitolo.
La cosa che più le piace è fantasticare su qualcuno che le violenti il culetto vergine, mentre scopa con me.
Sono certo che in quel particolare momento Tania non fa altro che dirmi quello che realmente vorrebbe fare, anche per me è lo stesso e godiamo per questo.

Abbiamo la passione del camper, ad agosto viaggiamo tutto il mese ma lo sfruttiamo anche facendo week-end lunghi con venerdì e lunedì di ferie.
Spezziamo la routine del lavoro e questo ci da un senso di libertà.
Quest’anno, in giugno, ci siamo presi una bella settimana e siamo partiti per il Nord.
Quando partiamo per brevi periodi, non sappiamo mai dove ci fermeremo, se per strada nelle piazzole o in spazi attrezzati come i campeggi.
Ed anche quella settimana andò così.
La prima sera ci fermammo lungo l’autostrada decidendo che si saremmo svegliati poi di buon ora e avremmo tirato dritto su Parigi.
Al mattino, il cielo nuvolo e a tratti anche la pioggia, ci costrinsero ad una guida più attenta e più rallentata.
Passavamo il tempo parlando in inglese, lo facevamo sempre durante i viaggi fuori Italia, per tenerci in allenamento.

Verso le dodici iniziò a piovere a dirotto e decidemmo di fermarci e dopo circa mezzora, vista l’impossibilità di ripartire per una pioggia che non sembrava finire mai, ci dedicammo ad uno spuntino ed un riposino che ci portò direttamente alle quindici.
Mi svegliai di soprassalto, preoccupato per l’ora e vidi che nella piazzola c’era un’altra macchina con dei giovani che trafficavano col motore della loro auto.
Uno di loro mi fece un gesto proprio mentre io stavo abbassando il vetro per offrire il mio aiuto.
Mi chiese se avevo i cavi per la batteria… ma certo che li avevo!!
Ti pare che vado in giro senza cavi?
Stavo scendendo per andare a prenderli e Tania, che non aveva capito nulla, mi chiese cosa stesse succedendo.
Lo fece continuando a parlare inglese.
Io presi i cavi e iniziammo le manovre per riattivare il mezzo.
Lei scese dal camper e nuovamente in inglese mi chiese cosa era accaduto.
Mi divertii a raccontar loro che Tania era un’autostoppista inglese che faceva il suo ritorno in patria, dissi che l’avevo presa su, una cinquantina di chilometri prima, e che le avrei dato un passaggio fino a Parigi.
Uno di loro scambiò con lei due parole con un buon inglese chiedendole di dove fosse.
Lei, stando al gioco, rispose che era Londinese, in vacanza studio in quanto si occupava di storia antica. Che prontezza! Pensai io.
Con i cavi allacciati alle due auto risalii nel camper e Tania mi raggiunse subito dopo anche perché nel frattempo era ricominciata la pioggia.
-Sai -mi disse- quello che parla inglese mi ha detto che sta accompagnando gli altri due alla stazione di Milano in partenza proprio per Parigi.
Rimasi in silenzio mentre accendevo il camper per dar corrente all’altra auto.
Due, tre accelerate e la loro macchina era di nuovo in moto.
….”E se continuassimo nell’equivoco dell’autostoppista inglese e invitassimo i due a proseguire con noi?” Dissi io.
“Ma dai, se ne accorgono! Eppoi non so se sono capace di fingere.” Rispose.
La cosa invece era credibile, anche in virtù del fatto che Tania non aveva ancora sfatto la sua borsa e sembrava proprio salita poco prima.
“E dai Tania, ci divertiamo a fare un po’ di teatro! Sarebbe veramente una scuola di inglese, per te… pensa, una intera giornata a parlare per forza inglese!!
Poco dopo eravamo in quattro verso Parigi.
La situazione, dunque, era la seguente: ero in camper con Tania, mia moglie, e avevamo dato un passaggio a due studenti facendogli credere che la ragazza seduta al mio fianco (mia moglie….) fosse un’autostoppista inglese!
E la cosa funzionava pure!!
A dire il vero qualche difficoltà c’era. Loro parlavano benino il francese, ma d’inglese proprio non ne masticavano che qualche piccola frase e lei finse invece di non spiccicare neanche una parola d’italiano al di fuori di ‘o sole mio e ‘volare. Dunque mi toccava fare da traduttore.
Tania era al mio fianco ed era molto divertita dalla situazione; indossava un vestitino estivo elastico tagliato molto corto che pian pianino saliva e le scopriva sempre più le gambe fino a che lei, accorgendosene, non lo risistemava garbatamente.
Mia moglie Tania, è alta 170 cm, mora capelli piuttosto corti e morbidamente mossi. Un gran bel seno sodo abbronzato per il frequente uso del topless, due lunghe e belle gambe ed un bel sederino invitante.
Loro, dissero, andavano via per studiare francese, erano due bravi ragazzi sui 22 anni.
Mi chiedevano di domandare a Tania notizie sul suo conto ed io dovevo puntualmente inventarmi le risposte perchè lei rispondeva dicendo cose che nulla c’entravano con l’argomento…. tanto loro non avrebbero capito niente.
Un tuono più forte degli altri e l’inizio di un vero nubifragio, interruppero il nostro chiacchiericcio.
La pioggia era molto fitta e procedevo con molta cautela.
Per due, tre minuti buoni nessuno parlò più.
“Ragazzi, ma avete notato che belle gambe si porta l’inglesina?” dissi quasi a far calare la tensione.
Non vi so descrivere la faccia sorpresa di mia moglie, rimasta con la bocca aperta e il fiato strozzato in gola.
E neanche poteva rispondermi vista la bizzarra situazione venutasi a creare!!
L’avevo fatto per prenderla in giro e divertirmi alle sue spalle.
Ma quando gli occhi di Paolo e Nino si posarono sulle sue gambe, sentii una leggera eccitazione:
“….chissà -dissi ai ragazzi in tono di scherzo- se ci sta!”
Tania sorrise alzando gli occhi al cielo poi, girandosi un minimo per non farsi vedere, alzò il medio dal pugno destro verso di me…. mi dovevo esser beccato un bel ‘vaffanculo!
Poi tutto tornò normale, ogni tanto scambiavamo qualche chiacchiera e Tania, in perfetto stile inglese, rispondeva con un sorriso facendo finta di non capire.
Era una buffa situazione, sembravamo due teatranti.
Nel frattempo la pioggia non dava tregua e fummo di nuovo costretti ad una sosta.
Erano le 18 ed eravamo veramente in ritardo sulla tabella di marcia.
Proposi di passare la notte lì, non prima di aver dato un’occhiata in giro, offrendo l’unica camera a Tania e noi avremmo dormito nei lettini singoli.
Offrii un aperitivo per alzare il morale della truppa ma Tania si sentiva stanca e s’era andata a sdraiare.
Passarono un paio d’ore.
Spiovve giusto il tempo per permettermi una veloce ispezione del posto.

Stavo nel cucinino a preparare un rapido primo piatto mentre Tania era ancora addormentata sul lettone in fondo.
Girai lo sguardo verso di lei, era sdraiata su di un fianco, la gonna del vestito elasticizzato le si era accartocciata sui fianchi e, con le gambe un pochino rannicchiate, dava una bella immagine del suo culo tondo con relative mutandine rosse che le entravano nel solco.
Nel frattempo era ricominciata la pioggia.
I due ragazzi entrarono nel camper una ventina di minuti dopo di me, feci segno di non far rumore ed… ammiccai indicando lo spettacolino sdraiato sul letto.
Rimasero a bocca aperta.
“Che culo, ragazzi!” esordì Paolo.
Approfittando del fatto che lei non poteva sentirmi, dissi:
“Sentite, stasera facciamola bere e poi giochiamo a qualche gioco cretino…”
“Quello della bottiglia!!” aggiunse Nino.
“Si, pensavo proprio a quello -conclusi io- potremmo divertirci!”
Lo dissi con la voce tremante, percorso da un brivido che mi scosse la spina dorsale.
E così fu, buon vino e continue proposte di brindisi, limoncello, assaggia un grappino…. goccetto dopo goccetto eravamo tutti sul brillo e Tania, con la scusa di non capire una sega, aveva sempre il bicchierino vuoto con qualcuno pronto a riempirlo dopo ogni brindisi.
Noi ce ne versavamo sempre poco, ma sufficiente a farci andare su di giri.
Mia moglie cantava in inglese, stonando come una campana e tutti ridevamo.
“Ok, spiegale il gioco della bottiglia!”
Disse Paolo, tappando subito una ferrarelle vuota.
Chiesi a Tania, in inglese, se tutto questo le desse fastidio, ma non sembrò afferrare bene il mio inglese, perché mi rispose a metà e con un vago
“Yes…”.
Quando vide la bottiglia girare, scoppiò in una risata, segno che cominciava a non starci più con la testa.
La bottiglia per primo puntò me.
Senza indugio, mi levai la camicia, rendendo automaticamente chiaro che le penitenze sarebbero venute dopo.
Ci fu una esplosione di grandi risate quasi a coprire l’eccitazione generale, mentre aiutavo Tania, colpita al secondo tiro, a togliersi il vestitino elastico.
Mi sentivo le gambe tremare mentre offrivo alla scena il corpo di mia moglie in reggiseno e… piccole mutandine, loro la guardavano con gli occhi lucidi per l’eccitazione.
Nino aveva una evidente erezione sotto la tuta.
Il roteare della bottiglia ci riportò alla realtà.
In quattro-cinque giri io e Nino eravamo in mutande, Paolo a petto nudo e Tania aveva appena deciso di levarsi il reggiseno.
Sembrava non aver capito che poteva anche optare per una penitenza.
Si alzò dignitosamente sulle ginocchia e, con mossa svelta, ne liberò il gancetto e se lo sfilò, riaccucciandosi subito dopo.
Il suo bel seno abbronzato irruppe tra noi coprendo ogni cosa.
Toccava ancora a me, mi girava la testa, ero inebriato… ero eccitato.
Guardando Tania fissa negli occhi, mi tolsi gli slip liberando una potente eccitazione.
Tania rispose al mio sguardo con fare vagamente interrogativo.
Agli occhi di Paolo e Nino avevo appena estratto il mio cazzo eretto…. e l’inglesina non aveva proferito verbo??
E neanche aveva mostrato alcuna sorpresa???
Ora la volta di Nino il quale, rivolgendosi all’amico, chiese:
“Mi tolgo le mutande pure io?”
“E dai” Fu la risposta tra il mistico e l’allupato.
Davanti alla mia Tania apparve il cazzo di Nino e allora sì che lei sgranò gli occhi, sorpresa dalla situazione.
Rimase di stucco per l’imbarazzo e la vergogna… e si vedeva.
Ma loro interpretarono la cosa come puro apprezzamento per questa seconda migliore esibizione poiché Nino aveva sfoderato, in effetti, un nodoso e lungo arnese ben più grande del mio.
Fui preso scherzosamente in giro per questo.
C’era silenzio, rotto dalle lontane note dello stereo a basso volume.
La bottiglia girò ancora….. Tania….via le mutandine e si rannicchiò di nuovo.
Venivo superato dagli eventi.
Le penitenze:
“Ora siamo tutti nudi -dico io- facciamo che il prossimo che viene deve dare un bacio sulla bocca al successivo?”
Loro sono d’accordo, fingo di spiegarlo a Tania che in inglese mi risponde:
“Io sono piuttosto ubriaca, non ci sto troppo con la testa, fai quello che ti pare, io tanto tra poco vado a dormire!”
Dovevo sbrigarmi.
La situazione mi stava eccitando terribilmente.
Potevano cadere certe barriere.
Avrei voluto situazioni sempre più estreme.
Ok…. il bacio….. dovetti baciare Nino sulle labbra.
“Toccare i genitali!!”….. ecco Paolo sfiorare Tania che gliela offre semplicemente rannicchiando più decisamente le gambe al petto, da dietro…. e si vede così il forellino anale, sogno ancora inviolato.
Sono un pazzo… propongo che chi vince, se maschio, deve decidere in quale foro infilare il cazzo al successivo.
Vengo io e dopo Paolo,! Imbarazzo totale…. lascio a lui la scelta.
Decide per la bocca, mi prende le palle delicatamente con la mano destra e se lo indirizza nella bocca, me lo insaliva un po’ rozzamente per una decina di secondi.
Il fatto di trovarmi in questa situazione davanti ad una divertita Tania, mi fa gonfiare di più il cazzo.
Tania propone che chi esce può decidere cosa far dire e fare agli altri tre, costretti ad una scenetta di tre minuti.
Tocca a Paolo decidere, mi fa avvicinare a Tania, davanti e mi dice che dovrò abbracciarla e simulare il coito, mentre Nino entra da una porta, fingendo di essere il marito tradito.
Per questo alza la musica dello stereo e spedisce Nino nell’unico ambiente con la porta.
Io mi sdraio di fronte a Tania che distende le gambe e, tutti e due sul fianco, ci abbracciamo…. ma il mio cazzo ormai conosce la strada e, sicuramente vinti dall’eccitazione accumulata, non ne intralciamo il cammino che termina affondando nella fregna di mia moglie, sotto lo sguardo allibito di Paolo.
Poi, succede tutto assai di fretta, entra Nino… Paolo gli indica la scena dicendo:
“Cristo! Se la sta scopando sul serio!!”
Non riuscendo a distogliere lo sguardo, convinto di dirigere la scenetta, con voce tremula ordina a Nino:
“Ora tocca a te….” Detto questo, Nino mi tira via da mia moglie fingendosi il marito cornuto e senza attendersi nessuna reazione da Tania, le allarga le braccia bloccandogliele e affonda buona parte di quel mostro di carne, nella figa fradicia di mia moglie colta assolutamente di sorpresa.

Mi stai guardando con espressione spaventata.
Sei bloccata da lui e non puoi muoverti. Io ricambio il tuo sguardo, ma non mi muovo.
Poi con gradualità cambi espressione e inizi a godere.
Le cosce oscenamente aperte mentre davanti agli occhi del suo uomo ti stai facendo squartare come un vitello.
Un flebile :”…..yes” ti esce quasi soffiato, mentre Nino cavalca. Io ho il cuore che mi scoppia, sono su un pianeta sconosciuto e farei qualsiasi altra pazzia.
Detto fatto, sento Paolo che si accosta dietro di me per vedere meglio, assecondo il suo sistemarsi su un fianco ed io, davanti a lui, ne approfitto per posizionare il sedere all’altezza del suo pene.
Non so davvero cosa mi prende, ho sicuramente perso il controllo.
Nino ora la sta fottendo roteando addirittura il bacino, Tania gode come una vera vacca .
Non so dove io abbia preso il coraggio……. mi feci più indietro con il bacino, toccando nettamente il cazzo di Paolo.
Senza guardarlo in volto, iniziai a muovere il culo giocando ad insalivarlo con
il dito fino a che sentìì violarmi le viscere.
Mi entrò nel culo con discreta facilità, merito della saliva, pensai.
Usciva ed entrava, mi prese in mano il cazzo ed io godei immediatamente.
Lui ritrasse la mano sporca.
Sentivo Nino insultare Tania usando un linguaggio da scaricatore di porto, sempre convinto che lei non conoscesse una parola di italiano.
Le diceva: “Mi piaci, sei proprio una bella gnocca….siii, fai la porca, dai, muovi quel culo…così….. brava…” e tu rispondevi con l’allargarti sempre più la fregna…. era un palo enorme, ma il tuo corpo ormai lo voleva tutto dentro… e l’esortavi ad andare oltre.
Le mani di Paolo sporche di sperma, ora erano sul culetto di Tania.
“Allora, Nino….posso?” disse Paolo.
“….certo che puoi!”
Avevi gli occhi chiusi mentre, seduta sul ventre di Nino sdraiato sul letto, il tuo busto semiflesso gli offriva le tette da succhiare.
Il porco leccava infoiato.
E il tuo bacino si fermò di colpo quando sentì la mano di Paolo insinuarsi nel solco del culo.
Poi ricominciasti il dolce roteare del bacino.

Davanti a me lo spettacolo era assolutamente straordinario, godevo nel vederla, emotivamente coinvolta, fottersi il cazzo di uno sconosciuto.
Venne per l’ennesima volta accasciandosi su un Nino che non dava tregue… lui le prese il viso con le mani, accostò a sè la bocca aperta e vi infilò la lingua iniziando a mulinellarla.
Paolo si era pulito le mani massaggiandole il culo ed insistendo parecchio sul buchetto.
Proprio questa inaspettata intrusione aveva scatenato l’ultimo orgasmo di Tania.
Il buchetto coperto dal mio sperma…. Paolo ora si appoggia e si strofina dietro di lei.
E ora si prende il cazzo con…….. Tania era lontana, un corpo in piena tensione e la testa beatamente persa in paradisi mai provati.
Poteva tutto.. e si lasciò fare.
Paolo le arrivò dove mai era arrivato nessuno.
Nino si sistemava per rendere più agevole la lenta introduzione anale. Intervenire per fermarli?
Neanche per sogno…. ero estasiato nel vederla così offerta, il mio cazzo era nuovamente di marmo. !
Iniziai una lenta sega.
Ora il cazzo di Paolo era tutto dentro il tuo culo.
Mi sono avvicinato e tu vedendomi, mi hai lanciato un sensuale bacetto.
Dopo poco ho detto:
“Ma si… bravo Paolo rompile il culo… ma, ancora non te la sei scopata???
Manchi solo tu, dài, cambiatevi il posto… poi lasciate che la finisca io.”
Dissi questo per farti inculare dallo spaventoso arnese di Nino.
In un crescendo, ora venivi violentemente sbattuta dai due mentre in mezzo ti dimenavi facendoti troia…. si, hai provato la nobile arte di essere una troia mentre il tuo culo era oramai lacerato dal cazzo di Nino con il quale ti eri appena scatenata nella più folle e selvaggia inculata che la mia memoria ricordi, anche riscorrendo velocemente le tante cassette porno viste….. eri una diva.
Mi svegliai verso le cinque del mattino.
Mi ricordai di tutto immediatamente vedendoli dormire.
Mi rieccitai subito.
Dormivano come ghiri, ero nudo ed anche gli altri lo erano.
Mi avvicinai a mia moglie, le poggiai la punta del cazzo sul buco del culo e non trovai la minima resistenza… il tessuto ancora non si era ricomposto, pensai (invece, mi disse poi Tania, un attimo prima si era nuovamente fatta inculare da Nino e quindi il culo era ben lavorato e predisposto).
La inculai anch’io per la prima volta, con ritmo lento, lei non fece un gesto, non una mossa.
Si lasciava fare. Le venni dentro le viscere, mischiando il mio sperma a quello di Nino che ora dormiva come un ghiro.
Ci addormentammo nudi e sporchi ma nella notte mi svegliarono ancora dei rumori. Ero stremato per capire.
Erano le undici di mattina quando realizzammo che i due bravi ragazzi mi avevano fottuto il portafogli e se l’erano data a gambe per i prati! …soldi spesi bene, pensai.

Vota questo racconto

You may also like

Il parcheggio

Un giorno io ed il mio vecchio porcone andammo in una località a pochi chilometri ...

Sorprese

La settimana scorsa invece è accaduto di tutto e vado a descrivelo: ho ricevuto una ...

Leave a reply