Mentre riguardavo le foto della vacanza, sentivo ancora dentro il fuoco dell’eccitazione di mentre le stavo scattando, ovviamente non si trattava di foto paesaggistiche.
Vedevo Sonia, in una delle ultime foto ricoperta di sborra ancora calda, mentre dietro di lei si intravvedeva quello che definimmo, data la stazza il Grasso.
Socchiusi gli occhi e tornai a quella sera.
Finalmente io e mia moglie Sonia in vacanza da soli, solo un fine settimana lungo, ma dopo tanto tempo io e lei da soli.
Eravamo andati in Toscana in una località marina poco distante da Punta Ala, sapevamo bene per quale motivo c’eravamo andati: la nostra voglia di trasgredire che da tempo covavamo senza riuscire a mettere in atto, avevamo quindi affittato un appartamentino in un residence, che data la stagione ormai volgente al termine, non era molto frequentato.
La prima sera, il venerdì, cenammo in un bel localino, ma purtroppo al di là di aver mangiato e bevuto bene, non avevamo trovato niente d’interessante.
La sera del sabato cambiammo locale, poco dopo esserci seduti, in un tavolo di fronte al nostro presero posto quattro uomini, fra i quali Il Grasso, mia moglie si era abbigliata in un modo che non poteva passare inosservata neppure volendo, quindi i quattro fecero di tutto per attirare la sua attenzione.
Dal canto suo Sonia, non perdeva occasione per mettersi ancor di più in mostra, accavallava le gambe, mostrava la vistosa scollatura, fino a scoprire maliziosamente le gambe per mostrare la sua figa completamente rasata, non avendo indossato gli slip.
Verso la fine della cena, mia moglie si alzò e si diresse, non senza aver gettato uno sguardo ai quattro, verso la toilette.
Dall’altro tavolo si alzo quello che pareva essere il leader del gruppo, un bell’uomo sulla cinquantina, capelli brizzolati e abbronzatissimo che raggiunse la toilette.
Dopo alcuni istanti l’uomo uscì visibilmente soddisfatto e si sedette al tavolo bofonchiando qualcosa agli altri.
Quando Sonia tornò al tavolo mi disse che potevamo uscire.
Appena fuori le chiesi come era andata e lei con un sorriso da vera puttana mi rispose che il pompino l’aveva soddisfatta e che ci avrebbero raggiunti, probabilmente in una decina.
Sentii l’uccello indurirsi e fui preso da una enorme eccitazione.
Appena uscito ci accorgemmo che tre del ristorante ci stavano seguendo e si erano aggiunti a loro tre altri uomini, una volta al residence entrarono nel nostro appartamentino ed io li feci accomodare nel soggiorno già sgombro per lo show che avevamo in mente, mentre mia moglie si diresse in camera da letto per prepararsi.
Passai fra gli uomini un giro di birre, e mentre le sorseggiavamo, la porta della camera si aprì ed apparve mia moglie, splendidamente abbigliata, reggicalze e calze, perizoma semitrasparente, reggiseno di pizzo, una vestaglia velata il tutto in nero, portava una borsa sempre nera pure quella.
Avevo già messo un po’ di musica e Sonia si mosse danzando verso il centro della sala mentre i sei uomini trattenevano il respiro, io comincia a scattare le foto.
Sonia cominciò un sensuale spogliarello, la musica ritmava le sue movenze e lei dopo pochi minuti si ritrovava con il solo reggicalze e calze, quindi si sedette sul pavimento e trasse dalla borsa ad uno ad uno una serie di falli artificiali, vibratori ed altri giochetti cominciando a giocare con quelli.
Gli uomini erano evidentemente al massimo dell’eccitazione, quello più giovane continuava a toccarsi il cazzo sotto i pantaloni mostrando un discreto “argomento”, il Grasso sudava, mentre gli altri continuavano a guardare.
Suonarono alla porta ed andai ad aprire, erano in quattro, uno di loro era quello del ristorante che mancava all’appello, fra loro un bel senegalese fisicamente ben messo.
“Dai, forza che lo spettacolo è già iniziato!” disse l’abbronzato ai nuovi venuti, facendo loro posto fra sedie e divano.
Sonia nel frattempo infilava nella sua figa prima uno e poi l’altro dei suoi giocattoli procurandosi alcuni orgasmi, il massimo lo si ebbe quando oltre ad un fallo realistico di discrete dimensioni, si infilò nel culo un bel vibratore, così impegnata sussurrò: “Non mi fate vedere i vostri uccelli?”.
Non fece in tempo a terminare la frase che dieci cazzi abbondantemente eccitati uscirono dai pantaloni, mia moglie strusciò verso il Grasso e gli accarezzò le palle, poi lentamente gli toccò il cazzo piuttosto piccolo, quindi avvicinò le labbra e dopo un bacio sulla cappella la fece sparire fra le sue labbra.
Nel contempo gli uomini vicino a lei le toccavano il seno, accarezzavano le sue natiche sode, quindi sfilarono fallo e vibratore e cominciarono a penetrarla con le dita sia d’avanti che dietro, mentre questo accadeva il Grasso sussultò e venne in bocca a mia moglie che ingoiò senza problemi.
Da quel momento fu un turbinio di mani e cazzi, uno che entrava d’avanti, uno che entrava dietro, altri che si facevano masturbare e la bocca di Sonia sempre piena.
“Con tutto quello che avete bevuto a nessuno scappa di pisciare?” chiese innocentemente mia moglie.
Gli uomini si guardarono e l’abbronzato non si fece pregare, prese per i capelli mia moglie e posizionatosi ad arte cominciò ad orinare su di lei, Sonia esponeva il seno, la figa rasate e il viso a quel getto, presto quasi tutti gli uomini approfittarono dell’invito e pisciarono addosso a mia moglie.
Sonia cominciò quindi a succhiare e pulire tutti quei cazzi, fino a che non cominciarono le prime sborrate, mia moglie veniva girata da una parte e dall’altra gli schizzi le entravano in bocca, sul viso, lo sperma le colava sulle tette e lei con le dita lo raccoglieva e lo portava alla bocca.
Qualcuno sborrò due volte ed alla fine mia moglie si prese la briga di ripulire con la bocca tutti quei cazzi gocciolanti.
Gli uomini si vestirono e uscirono, Sonia era distesa a terra in mezzo a enormi macchie di sperma, mi avvicinai a lei che ancora ansimava, lei mi guardò con un sorriso e aprì la bocca, io, che nel frattempo mi ero spogliato, cominciai a pisciare fra quelle labbra spalancate, Sonia faceva gorgogliare la mia urina in gola e quando ebbi finito mi sorrise dicendo “In bocca mi ce la puoi fare solo tu!” e detto questo prese a farmi un pompino, in breve tempo le allagai di sborra la bocca, ingoiò il mio nettare e mi baciò.
Oggi a distanza di due mesi da quel giorno riguardo le decine di foto che ho scattato e mi pare ancora di sentire i vocii, l’eccitazione e gli odori di quella sera e non posso far altro che eccitarmi a dismisura in attesa che venga Sonia a placare le mie voglie