Gangbang
Gangbang
Orge e Gang BangPrime esperienze

Valentina

Salve a tutti,mi chiamo Valentina e sono una ragazza romana di 24 anni, e lavoro in una radio romana. Mi occupo di gestire la burocrazia della radio e di consegnare i fogli trasmissioni ai miei colleghi che devono andare in onda. Il mio lavoro mi piace molto ed e gratificante anche dal punto di vista economico. Il mio gruppo di lavoro e molto variegato, ed e misto di ragazzi e ragazze miei coetanei, che mi fanno sentire molto apprezzata per il lavoro che io faccio per loro e con cui a volte usciamo tutti insieme per fare cene o anche solo per bere qualcosa. Mi posso considerare una bella ragazza, almeno a sentire quello che mi dicono i miei amici e colleghi. Vado subito a descrivermi. Sono alta 170 cm fisico snello e slanciato, sedere sodo e molto gradito agli sguardi di quelli che mi incrociano, terza misura di seno e gambe lunghe e ben tornite. Si potrebbe dire che la mia vita sia normalmente felice e serena, non mi manca nulla,ho due genitori che mi adorano e che io adoro a mia volta anche se a volte entriamo in collisione per le uscite, ma fa parte del gioco genitori-figli. I ragazzi non mancano di corteggiarmi e di farmi sentire apprezzata, ma anche se ho avuto diverse storie, non ho ancora trovato il ragazzo della mia vita e sto ancora cercando il “principe azzurro” un po come tutte le ragazza insomma. Tutto in pratica scorreva nella migliore delle maniere,fino a quella maledetta sera in cui la mia vita e decisamente cambiata. Vado subito a raccontare l’accaduto,anche se mi disturba ancora a distanza di tempo. Una sera, era un giovedì,mi stavo recando al lavoro in radio per svolgere il turno notturno dalla 20 alle 24. ero nella stanza da sola perché i miei colleghi erano al piano inferiore, mentre io sono quasi sempre da sola per tutto il mio turno di lavoro. Quella sera era una sera come tutte le altre,il lavoro scorreva senza intoppi e tra meno di un’ora me ne sarei tornata a casa e dormire dopo una dura sessione di lavoro.

Erano quindi le 23 di un giorno come tanti,quando ad un tratto sento suonare il campanello,mi avvio ala porta e apro senza pensarci troppo,in un primo momento non vedo nessuno,quindi mi sporsi dalla dalla porta per vedere chi fosse. Proprio in quel momento sentii spingere la porta; entrarono due energumeni enormi, completamente tatuati e con forte accento romeno,appena entrati mi si fiondarono addosso, mi misero una mano alla bocca per non farmi urlare, e mi spinsero nuovamente nel mio ufficio. I due uomini rumeni sapevano esattamente come muoversi, perché per ben tre settimane, mi avevano seguita e spiata in tutti i miei movimenti tra casa e il lavoro. Ovviamente sapevano perfettamente che la stanza in cui ci trovavamo era completamente insonorizzata, trattandosi di una radio e che le mie eventuali grida di disperazione non sarebbero state ascoltate da nessuno. Mi misero di forza su un tavolo,e cominciarono a palpeggiarmi e a toccarmi dappertutto,alzandomi la mini,e insinuando le loro mani sudice e schifose nelle parti più intime del mio corpo. Uno dei due porci mi teneva ferma, mentre l’altro continuava il lavoro di palpeggiamento, io nel frattempo urlavo e mi dimenavo più che poteva ma risultava del tutto inutile.

Infatti loro erano molto muscolosi e davvero troppo forti per me. Quello che mi teneva ferma non mi faceva muovere quasi per nulla, mentre l’altro mi aveva sollevato la minigonna,e dopo avere scostato le mutandine di pizzo,cominciava a palpare la mia vagina e infilava prima un dito e poi due nella mia intimità. C

ominciando un lento movimento di su e giù nella mia vagina, che mano mano aumentava fino a diventare frenetico e molto accelerato arrivando addirittura a farmi molto male. L’altro, che nel frattempo mi teneva per le braccia impedendomi di reagire, estrasse il suo membro già eretto e me lo avvicinò alla bocca, cercando di farsi fare un pompino da me. Io opponevo resistenza, ma alla fine dovetti cedere e fare entrare il suo membro nella mia bocca,con enorme disgusto. intanto il mio violentatore, comincio ad usare la lingua sul mio sesso, preparandomi, mio malgrado per la penetrazione.

Cercai immediatamente di impedirlo con tutte le mie forze residue, ma per zittirmi mi assestarono due sonori schiaffi sul volto che mi fecero restare interdetta per alcuni secondi,mentre purtroppo la violenza ai mie danni continuavano. Nel frattempo i due energumeni,che mi stavano stuprando senza ritegno, mi insultavano e mi dicevano le cose piu sconce possibile,prospettandomi scenari terribili se mi fossi dimenata.

-Stai ferma puttana,mi desse Adrian, rifilandomi un altro schiaffo sul volto.
-Adesso ci divertiamo troietta, aggiunse Lazslo. Adesso ti scopiamo per bene.
-No vi prego,lasciatemi stare vi supplico non fatemi questo,li supplicai io.
-Aahaha non hai scampo adesso sei nelle nostre mani, disse Adrian ridendo con un ghigno malefico. Lazslo a quelle parole estrasse il suo membro e lo appoggio all’entrata della mia vagine,e mentre io lo supplicavo tra le lacrime di non farlo,spinse tutto il su cazzo nella mia figa con un colpo secco,strappandomi un urlo di dolore.

Cominciò una penetrazione ad un ritmo furibondo, martellandomi la vagina con il suo membro enorme e nerboruto. Io presa dalla disperazione,lo supplicai di smettere, ma lui non smise e invece comincio ad aumentare il ritmo sempre di più. La vagina mi faceva un male terribile e non resistevo più. Intanto Adrian continuava a palparmi il mio seno e i capezzoli torturandoli con le su manacce viscide. Ad un certo punto,estrasse il suo cazzo già eretto,anche se decisamente meno grosso di quello di Lazslo ma comunque di buone dimensioni, e lo introdusse tra i miei seni,cominciando a strusciarlo su e giù. Il trattamento duro per diversi minuti,in cui i due porci si scambiarono di posizione diverse volte. Ad un certo punto mi presero di forza e mi girarono a pancia in sotto con il culo bello alzato e tutto in mostra. Adrian,mi si mise dietro e comincio a leccare il mio buchetto dell’ano, che era ancora vergine,in quanto non lo avevo mai dato a nessuno,per la paura. Io intuii subito quello che i due maiali avevano in mente,e cominciai a piangere sempre più forte scongiurandoli di non incularmi, dicendo che ero vergine di culo. Questo contribui ad eccitarli ancora di più,e non vollero perdere l’occasione di sverginare il mio culo sodo, e tra le risate i miei aguzzini cominciarono a turno a penetrare il mio culo. Il primo fu Adrian,che aveva il membro meno largo rispetto ai due,anche se non ebbe nessun riguardo e lo introdusse senza complimenti con un colpo solo. La penetrazione anale continuo per diversi minuti,finché non venne riempiendomi il culo di sperma. Purtroppo il peggio doveva ancora venire,infatti subito dopo tocco a Lazslo,che con ancora meno complimenti lo infilo tutto nel mio culo ormai non più vergine,e lubrificato dalla sborra di prima, e comincio la penetrazione con un ritmo incessante e forsennato,il dolore stava gradualmente scemando, ma comunque sentivo un bruciore enorme e non ne potevo più, e speravo finisse il prima possibile.

Fortunatamente non ci mise molto a venire e a riempirmi di nuovo il culo di seme caldo, che colo sulle mie cosce assieme al sangue dovuto allo sfondamento anale. Finito lo stupro, i 2 mascalzoni mi legarono sulla scrivania completamente nuda e sporca di sperma, dove i miei colleghi mi trovarono la mattina dopo e mi liberarono.

Questa esperienza terribile, mi cambio per sempre la vita,e adesso nonostante siano passati anni ancora ho il terrore che possa ripetersi.

Vota questo racconto

You may also like

Prima volta con…

Ciao a tutti. Non sono una scrittrice. Voglio solo condividere la mia esperienza. Fatemi sapere ...

Comments are closed.